Il termine spettro autistico implica una gamma complessa e variegata di manifestazioni comportamentali che, ad un'analisi superficiale, possono apparire simili, ma che celano differenze significative all'esame approfondito. Con l'evoluzione delle scienze neurologiche e psicologiche, la società ha acquisito una comprensione più dettagliata delle sfumature nei disturbi dello spettro autistico, inclusa la sindrome di Asperger. Approfondire queste differenze non solo arricchisce il nostro sapere, ma contribuisce anche alla comprensione e all'accettazione di coloro che convivono con tali condizioni.
Elementi Principali
- Difficoltà nelle interazioni sociali: Le persone con sindrome di Asperger mostrano spesso difficoltà nel comprendere e partecipare alle normali dinamiche sociali, inclusi segnali non verbali come il contatto visivo e le espressioni facciali.
- Comportamenti e interessi ripetitivi: È comune la presenza di comportamenti stereotipati e un forte attaccamento a interessi ristretti e specifici, che possono dominare gran parte del tempo e dell'attenzione dell'individuo.
- Capacità cognitive nella norma: A differenza di altre forme di autismo, chi ha la sindrome di Asperger generalmente presenta un quoziente intellettivo normale o superiore e non mostra ritardi significativi nel linguaggio.
Autismo e Asperger: Attuale Classificazione nel DSM-5

Cos'è la sindrome di Asperger? Si tratta di una condizione neuroevolutiva caratterizzata da difficoltà nella socializzazione, nella comunicazione e da interessi ristretti e ripetitivi, che rientra tra le forme di disturbo dello spettro autistico.
L’aggiornamento del Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali, noto come DSM-5, ha portato significativi cambiamenti nel modo in cui la Sindrome di Asperger è inquadrata. La definizione della sindrome è cambiata con il DSM-5: a partire dal 2013, questa sindrome è stata inclusa all'interno dei Disturbi dello Spettro Autistico (DSA) come autismo di livello 1, spesso definito autismo ad alto funzionamento. Questa riclassificazione mira a semplificare le definizioni e a facilitare l’accesso ai servizi assistenziali per le persone con sintomi autistici, includendo difficoltà di socializzazione e interessi specifici. Sebbene la Sindrome di Asperger non sia più una categoria diagnostica separata, molteplici dibattiti circondano ancora questa decisione, in quanto la sua inclusione all'interno del DSA avviene senza tener conto di compromissioni intellettive e linguistiche specifiche.
Distinzione nel DSM-5
Il DSM-5 ha eliminato la distinzione diagnostica tra la sindrome di Asperger e l’autismo, optando per una classificazione più inclusiva sotto i Disturbi dello Spettro Autistico. Tuttavia, è importante sottolineare la differenza tra la sindrome di Asperger e altre forme di autismo: le caratteristiche di questa condizione rappresentano uno stile cognitivo diverso, spesso associato a capacità e talenti unici. La decisione di integrare Asperger come autismo di livello 1, ossia ad alto funzionamento, riflette un approccio dimensionale che vede lo spettro autistico come un continuum di sintomi piuttosto che un insieme di diagnosi separate. Nonostante l’eliminazione della categoria diagnostica separata, a livello clinico la distinzione persiste, risultando utile per orientare gli interventi terapeutici in base alle esigenze individuali. La visione del DSM-5 riconosce quindi la variabilità dei sintomi, promuovendo interventi personalizzati che rispondano in modo adeguato alle diverse presentazioni dello spettro autistico.
La ricollocazione della sindrome di Asperger nello spettro autistico
Dal 2013, con il DSM-5, la sindrome di Asperger è stata formalmente integrata nei disturbi dello spettro autistico, segnando la fine della sua categoria diagnostica separata. Questa ricollocazione nel DSM-5 riconosce la sindrome di Asperger come un disturbo del neurosviluppo permanente, che influisce sulle capacità di comunicazione, socializzazione e comportamenti ripetitivi. Questo cambiamento è stato ulteriormente rafforzato quando, nel 2022, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha adottato un approccio simile nella sua Classificazione internazionale delle malattie. Nonostante queste modifiche formali, a livello clinico continua a essere utile distinguere tra autismo ad alto funzionamento, associato a Asperger, e autismo a basso funzionamento, al fine di ottimizzare gli interventi terapeutici. La sindrome di Asperger è generalmente caratterizzata da difficoltà nella comunicazione sociale e comportamenti ripetitivi, mantenendo però abilità linguistiche e cognitive nella norma. Questa ricollocazione riflette il riconoscimento dell’autismo come una forma di neurodiversità permanente, salvaguardando la specificità dei bisogni individuali all’interno dello spettro.
Differenze tra DSM-IV e DSM-5
Il passaggio dal DSM-IV al DSM-5 ha segnato un cambiamento fondamentale nella classificazione della sindrome di Asperger e dei disturbi dello spettro autistico. Nel DSM-IV, la sindrome di Asperger era riconosciuta come un disturbo distinto, separato dall’autismo classico e da altre forme di disturbi pervasivi dello sviluppo. Questa distinzione permetteva di diagnosticare la sindrome di Asperger come una condizione autonoma, caratterizzata da un funzionamento cognitivo nella norma e da assenza di ritardi significativi nel linguaggio, ma con difficoltà nelle interazioni sociali e comportamenti ripetitivi.
Con l’introduzione del DSM-5, la classificazione è stata profondamente rivista: la sindrome di Asperger è stata inglobata nella più ampia categoria dei disturbi dello spettro autistico (ASD). In questa nuova prospettiva, non esistono più diagnosi separate per Asperger, autismo infantile o disturbo pervasivo dello sviluppo non altrimenti specificato; tutte queste condizioni sono considerate manifestazioni diverse di un unico spettro autistico, che si differenzia per livelli di gravità e di funzionamento. La sindrome di Asperger viene ora identificata come una forma di autismo ad alto funzionamento, riconoscendo la varietà delle presentazioni cliniche e la necessità di valutare ogni persona in base alle sue specifiche capacità e difficoltà.
Questa revisione ha avuto un impatto significativo sia sulla diagnosi che sul trattamento delle persone con sindrome di Asperger. L’approccio dimensionale del DSM-5 consente di personalizzare maggiormente gli interventi, adattandoli alle reali esigenze di ciascun individuo all’interno dello spettro autistico. Tuttavia, la perdita della categoria diagnostica separata ha suscitato dibattiti tra specialisti e famiglie, soprattutto per quanto riguarda il riconoscimento delle peculiarità della sindrome di Asperger rispetto ad altre forme di autismo. In ogni caso, la nuova classificazione riflette una visione più inclusiva e aggiornata dei disturbi dello spettro autistico, ponendo l’accento sulle differenze individuali di funzionamento e sulle strategie di supporto più efficaci.
Differenze diagnostiche tra autismo e Asperger

L’autismo e la sindrome di Asperger fanno parte dello spettro autistico, ma presentano differenze significative che richiedono un’attenta valutazione diagnostica. Una delle principali differenze risiede nello sviluppo linguistico e cognitivo. Mentre nell’autismo si osservano spesso ritardi del linguaggio e disabilità intellettive, la sindrome di Asperger si caratterizza per un’intelligenza generalmente normale o superiore e assenza di ritardi linguistici significativi. Questa distinzione diventa fondamentale nella fase diagnostica, soprattutto considerando che alcune caratteristiche dell’ADHD possono sovrapporsi con quelle della sindrome di Asperger. Un aspetto importante nella diagnosi differenziale riguarda le difficoltà di attenzione: sia nell’ADHD che nella sindrome di Asperger possono manifestarsi deficit di attenzione o attenzione selettiva, influenzando i comportamenti sociali e le attività quotidiane. Inoltre, nella sindrome di Asperger, le abilità di cura di sé e il comportamento adattivo non presentano ritardi sostanziali, ma si riscontrano frequentemente interessi circoscritti ed eccentricità sociali. La categorizzazione della sindrome di Asperger all’interno dei disturbi dello spettro autistico è stata oggetto di revisione, dato che i criteri diagnostici originali non riflettono pienamente le descrizioni di Hans Asperger.
Sintomi principali dell'autismo
L'autismo è una condizione caratterizzata principalmente da difficoltà di interazione sociale e comunicazione, accompagnata da una certa perdita di contatto con la realtà esterna. Le persone affette possono mostrare comportamenti ripetitivi e concentrarsi su interessi particolarmente ristretti. I sintomi tendono a variare in base al livello di funzionamento cognitivo, andando da una compromissione profonda a capacità intellettive elevate. Comuni sono le difficoltà nel comprendere le convenzioni sociali e nel mantenere conversazioni reciproche. Inoltre, possono emergere difficoltà nell'interpretare il linguaggio non verbale, quali gesti ed espressioni facciali, complicando ulteriormente le interazioni quotidiane.
Sintomi principali della sindrome di Asperger
La sindrome di Asperger si manifesta con sfide similari nel campo della comunicazione e interazione sociale, così come con comportamenti limitati e ripetitivi. Un elemento distintivo è spesso rappresentato da un linguaggio formale o pedante che le persone affette utilizzano. Una delle principali difficoltà riguarda la reciprocità emotiva e sociale: chi presenta la sindrome può faticare a rispondere in modo adeguato alle emozioni e alle interazioni degli altri, influenzando così le relazioni interpersonali. Ci sono anche difficoltà nel comprendere le emozioni degli altri e una preferenza per routine e attività ripetitive. In aggiunta, chi soffre di questa sindrome può sviluppare interessi ristretti e mostrare comportamenti motori stereotipati, come gesti ripetitivi delle mani. Non mancano casi in cui si presentano competenze particolarmente sviluppate in determinate aree, come la matematica, l’informatica o la musica, grazie a un quoziente intellettivo generalmente normale. Queste caratteristiche contribuiscono alle difficoltà nelle interazioni sociali, ma in alcuni casi offrono anche vantaggi nei campi di interesse specifici.
Caratteristiche distintive delle persone Asperger
La sindrome di Asperger è una condizione che rientra nei Disturbi dello Spettro Autistico (DSA) secondo il DSM-5 del 2013. Gli individui con questa sindrome affrontano sfide significative nella comunicazione e nelle interazioni sociali, poiché spesso non comprendono le convenzioni sociali o il linguaggio non verbale. Inoltre, tendono a manifestare comportamenti ripetitivi e a sviluppare interessi specifici con una forte concentrazione su determinati argomenti. Spesso, le persone con Asperger si focalizzano su un tema particolare, sviluppando un interesse profondo e dettagliato che può influenzare la loro socialità e i loro comportamenti. Sono spesso considerati ad alto funzionamento in quanto non presentano disabilità intellettive o linguistiche significative. Tuttavia, possono combinare queste difficoltà con problemi di ansia e depressione, che complicano ulteriormente la loro vita sociale ed emotiva.
Interessi ristretti e ripetitivi
Gli interessi ristretti e ripetitivi sono una caratteristica fondamentale dei disturbi dello spettro autistico, inclusa la sindrome di Asperger. Le persone Asperger possono sviluppare un'intensa passione per specifici argomenti o oggetti, dedicando gran parte del loro tempo a esplorarli in modo approfondito. Questo impegno maniacale può influenzare le loro interazioni sociali, portando a conversazioni ripetitive e logorroiche che possono risultare difficili da seguire per gli altri. L'intensa concentrazione su questi interessi può anche portare a un accumulo di dettagli molto specifico, rendendo le persone Asperger delle vere esperte nei loro campi di interesse preferiti.
Competenze motorie
Le persone con autismo o sindrome di Asperger possono presentare ritardi significativi nell'acquisizione delle competenze motorie, come ad esempio imparare ad andare in bicicletta. Spesso si nota una certa goffaggine nei movimenti o una bassa coordinazione ed equilibrio, problemi che possono affliggere quotidianamente questi individui. La difficoltà nell'integrazione visivo-motoria può rendere complessa la pratica di sport, soprattutto in contesti di gruppo. Tuttavia, gli sport individuali possono risultare più adatti per chi ha la sindrome di Asperger, permettendo un allenamento in solitaria che sfrutta l'attitudine alla ripetitività e alla concentrazione. Se presenti, i deficit motori possono essere significativamente migliorati grazie alla fisioterapia e alla terapia occupazionale.
Capacità linguistiche
Le persone con sindrome di Asperger spesso possiedono capacità linguistiche ben sviluppate, sebbene possano manifestarsi in modi atipici. Generalmente, interpretano il linguaggio in modo letterale, trovando difficoltà nel comprendere le metafore comuni. È frequente che adottino un tono di voce monotono e fatichino a distinguere tra espressioni ironiche e modi di dire figurati. Anche se il loro vocabolario emotivo può essere limitato, le abilità sintattiche e di vocabolario standard sono solidamente strutturate. Gli Asperger possono avere discorsi piuttosto formali o idiosincratici, spesso caratterizzati da anomalie nel volume, nel tono e nell’intonazione della voce.
Profilo cognitivo
Il profilo cognitivo di chi ha la sindrome di Asperger tende a essere disomogeneo, con abilità nettamente superiori alla media in certi ambiti e difficoltà in altri. Solitamente, il loro funzionamento cognitivo è nella norma o addirittura sopra la media, senza ritardi significativi nel linguaggio o nel sviluppo intellettivo. L’autismo ad alto funzionamento si riferisce a quei bambini con un quoziente intellettivo nell'intervallo di normalità, cioè superiore a 70. Tuttavia, queste persone possono incontrare notevoli difficoltà nel comprendere umorismo, ironia e sarcasmo, fattori che spesso limitano la loro capacità di godere di momenti di allegria condivisa. Studi comparativi hanno messo in evidenza le differenze tra il profilo cognitivo degli adolescenti con autismo e quelli con sindrome di Asperger, delineando una conoscenza sempre più dettagliata di queste particolari competenze.
Il concetto di neurodiversità

Il concetto di neurodiversità riconosce e valorizza le differenze neurologiche come caratteristiche umane naturali e rispettabili. La sindrome di Asperger, parte integrante dei disturbi dello spettro autistico, ne è un esempio concreto, essendo caratterizzata da un funzionamento cognitivo nella norma o superiore.
Invece di concentrarsi su una "cura", la neurodiversità promuove strategie e interventi di supporto per affrontare le difficoltà associate. Questo approccio accentua la necessità di adattare l'ambiente e le pratiche educative ai bisogni unici delle persone, piuttosto che cercare di cambiarle.
Caratteristiche della Neurodiversità
- Approccio Inclusivo: La diagnosi di Asperger è stata integrata nei disturbi dello spettro autistico.
- Riconoscimento delle Abilità: Valorizza il funzionamento cognitivo spesso nella norma o superiore.
- Sostegno Individualizzato: Promuove strategie personalizzate per supportare le difficoltà.
In sintesi, la neurodiversità incoraggia un cambiamento di prospettiva, vedendo le differenze non come disabilità da eliminare ma come varianti preziose dell'esperienza umana.
Diagnosi differenziale
La diagnosi differenziale è un processo cruciale per distinguere la Sindrome di Asperger da altri disturbi con sintomi simili, come l’ADHD. È fondamentale raccogliere informazioni dettagliate e pertinenti attraverso l’analisi delle caratteristiche comportamentali, l’osservazione delle capacità cognitive e motorie e l’intervista ai genitori, al fine di garantire una valutazione accurata. Anche dopo l’integrazione della Sindrome di Asperger nel concetto di Spettro Autistico secondo il DSM-V, la sua identità unica è mantenuta attraverso un’attenta valutazione differenziale. Questa distinzione si basa su criteri specifici, come l’assenza di ritardi significativi nel linguaggio e nelle abilità cognitive nei soggetti con Sindrome di Asperger, in contrasto con altri disturbi più gravi dello spettro. La comprensione delle sfumature tra questi disturbi permette una diagnosi accurata e un piano di trattamento adeguato, adattato ai bisogni individuali.
Confronto con ADHD
Il confronto tra Sindrome di Asperger e ADHD rivela una sovrapposizione di caratteristiche che complica la diagnosi, ma ne evidenzia anche l’importanza. Entrambi i disturbi sono classificati come forme di neurodivergenza e comprendono difficoltà nell'interazione sociale e nell'attenzione. Nonostante ciò, l'elaborazione cerebrale nei due disturbi si manifesta in modi distinti: mentre l'ADHD si caratterizza per impulsività e difficoltà a mantenere la concentrazione, la Sindrome di Asperger spesso mostra un interesse circoscritto e metodico tipico dei soggetti autistici di livello 1. Inoltre, sebbene la diagnosi sia prevalentemente clinica e comportamentale per entrambe le condizioni, la comorbilità delinea una sfida aggiuntiva, dato che molte persone possono presentare sintomi di entrambi i disturbi, richiedendo un approccio olistico per il loro trattamento.
Altri disturbi correlati
La Sindrome di Asperger, eliminata dal DSM-V e successivamente dall'OMS, è stata inglobata nel più ampio spettro dei disturbi autistici, che include una varietà di condizioni con difficoltà comuni nella comunicazione e nell'interazione sociale. Tuttavia, le persone con questa sindrome spesso vantano un quoziente intellettivo nella norma e possono avere abilità particolari in campi come la matematica, l'informatica o la musica. Nonostante la categorizzazione unificata, l'attenzione alle caratteristiche distintive di ogni individuo è essenziale. In questo contesto, la neurodiversità emerge come un concetto fondamentale per riconoscere e rispettare le varianti neurologiche alla base dei disturbi dello spettro autistico, promuovendo un'inclusione basata sulla comprensione e sull'accettazione delle singole diversità.
Strategie di supporto e cura

Le persone con sindrome di Asperger possono affrontare numerose sfide legate alla comunicazione e alle interazioni sociali. Strategie di supporto efficaci sono essenziali per migliorare la qualità della loro vita e il loro benessere generale. Terapie mirate, come la logopedia e la terapia cognitivo-comportamentale, sono strumenti fondamentali. Queste terapie si concentrano non solo sul miglioramento delle abilità comunicative, ma anche sulla gestione di comportamenti ritualistici e stati depressivi. Un approccio tempestivo e personalizzato può massimizzare i risultati positivi, aiutando gli individui a navigare meglio nelle complessità sociali.
Ecco alcuni consigli pratici per le famiglie e i caregiver: mantenere una routine quotidiana prevedibile, utilizzare un linguaggio chiaro e diretto, incoraggiare la partecipazione a gruppi di supporto e promuovere attività che favoriscano l’inclusione sociale.
È cruciale, inoltre, fornire strumenti per la comprensione del linguaggio figurato e per il management del comportamento, elementi chiave per favorire una comunicazione più efficace.
Migliorare le abilità sociali
Le abilità sociali delle persone con sindrome di Asperger possono variare ampiamente, influenzando la loro capacità di stabilire e mantenere relazioni significative. Rispetto alla popolazione neurotipica, queste persone spesso faticano a cogliere segnali sociali sottili, come il linguaggio del corpo e le espressioni facciali. Questa difficoltà può portare a interpretazioni errate delle intenzioni altrui e a fraintendimenti, contribuendo a sentimenti di isolamento e solitudine. In particolare, le interazioni con i compagni di scuola possono risultare complesse, poiché le difficoltà nel comprendere le dinamiche di gruppo e nel comunicare efficacemente con i coetanei possono ostacolare la creazione di legami sociali in ambito scolastico. Inoltre, la comprensione delle emozioni altrui avviene in modo più analitico che istintivo, richiedendo un supporto mirato per migliorare queste capacità. Senza un’adeguata guida e supporto, le interazioni sociali possono diventare fonte di sofferenza e stress.
Migliorare le abilità comunicative
La sindrome di Asperger può influenzare notevolmente il modo in cui le persone comunicano. Un tono di voce monotono e l'inclinazione a interpretare le espressioni in maniera letterale sono comuni, rendendo la comunicazione un'area di sfida significativa. Le difficoltà nei comportamenti comunicativi non verbali, come il contatto oculare, il linguaggio del corpo e l'espressività facciale, possono ulteriormente intralciare le capacità sociali. Un'altra caratteristica tipica è la tendenza a condurre monologhi, ignorando i turni conversazionali, il che può complicare ulteriormente le interazioni. Tuttavia, molte persone con sindrome di Asperger manifestano un'intelligenza nella norma o superiore, permettendo loro di creare strategie compensatorie per affrontare le sfide comunicative esistenti.
Importanza della terapia familiare
La terapia familiare è un pilastro significativo nel supporto di una persona con sindrome di Asperger, non solo per il paziente, ma anche per i suoi familiari. Questa forma di terapia educa i parenti sui meccanismi del disturbo e sulle strategie più efficaci per migliorare l'interazione sociale e contenere i comportamenti ripetitivi. Comprendere il funzionamento del disturbo permette ai familiari di adattare adeguatamente le loro abitudini quotidiane, creando un ambiente domestico più comprensivo e supportivo. Ciò non solo allevia parte delle pressioni sociali sul paziente, ma promuove anche un miglioramento complessivo del quadro clinico. L'attuazione di un piano di terapia familiare ben strutturato è essenziale per favorire il benessere di tutti i membri della famiglia e per garantire un supporto continuativo e coerente.
Conclusione
La sindrome di Asperger rappresenta una forma specifica di disturbo dello spettro autistico caratterizzata da particolari difficoltà nelle interazioni sociali e comportamenti ripetitivi, ma con capacità cognitive e linguistiche generalmente nella norma. Comprendere questa condizione è fondamentale per favorire un approccio inclusivo e personalizzato, che valorizzi le potenzialità individuali e migliori la qualità della vita delle persone affette. Grazie a interventi mirati e a un ambiente di supporto, è possibile affrontare efficacemente le sfide quotidiane e promuovere un’integrazione sociale positiva.
Domande Frequenti
Cos'è la sindrome di Asperger?
La sindrome di Asperger è un disturbo del neurosviluppo che rientra nei disturbi dello spettro autistico, caratterizzato da difficoltà nelle interazioni sociali, comportamenti ripetitivi e interessi ristretti, senza ritardi significativi nel linguaggio o nello sviluppo cognitivo.
Qual è la differenza tra autismo e sindrome di Asperger?
La principale differenza riguarda lo sviluppo linguistico e cognitivo: nella sindrome di Asperger non si riscontrano ritardi nel linguaggio né disabilità intellettive, a differenza di alcune forme di autismo.
Come si diagnostica la sindrome di Asperger?
La diagnosi si basa su una valutazione clinica approfondita che include l'osservazione del comportamento, interviste con familiari e test standardizzati, condotta da un team multidisciplinare di specialisti.
Quali sono i sintomi più comuni della sindrome di Asperger?
I sintomi includono difficoltà nella comunicazione sociale, linguaggio pedante o monotono, interessi ristretti e comportamenti ripetitivi, oltre a possibili difficoltà nella coordinazione motoria.
Esiste una cura per la sindrome di Asperger?
Non esiste una cura definitiva, ma terapie comportamentali, educative e psicologiche possono migliorare le abilità sociali e la qualità della vita delle persone con sindrome di Asperger.
La sindrome di Asperger è ereditaria?
Le cause non sono ancora del tutto chiare, ma si ipotizza un ruolo genetico insieme a fattori ambientali; la ricerca continua per approfondire questi aspetti.
Come supportare una persona con sindrome di Asperger?
È importante offrire un ambiente comprensivo e strutturato, utilizzare terapie mirate come la logopedia e la terapia cognitivo-comportamentale, e favorire l'inclusione sociale e scolastica.
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Riferimenti
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