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Comprendere le funzioni esecutive autismo: strategie e risorse utili

Comprendere le funzioni esecutive autismo: strategie e risorse utili

Le funzioni esecutive rappresentano il direttore d'orchestra del nostro cervello, gestendo e coordinando i processi mentali quotidiani. Comprendere tali funzioni è cruciale, specialmente nel contesto dell'autismo, una condizione che può incidere profondamente sulla capacità di gestione e controllo delle azioni quotidiane. Questa consapevolezza non solo supporta le persone con autismo, ma fornisce anche strategie per migliorare significativamente la loro qualità di vita.

Elementi Principali delle Funzioni Esecutive nell'Autismo

  • Controllo dell'attenzione e inibizione: Capacità di focalizzarsi su stimoli rilevanti e sopprimere risposte impulsive, fondamentale per gestire l'ambiente circostante.
  • Memoria di lavoro: Abilità di mantenere e manipolare informazioni temporanee necessarie per svolgere compiti complessi e pianificare azioni.
  • Flessibilità cognitiva: Capacità di adattare il proprio comportamento e pensiero a situazioni nuove o mutevoli, essenziale per affrontare imprevisti e routine diverse.

Che cosa sono le Funzioni Esecutive nell'Autismo?

Comprendere le funzioni esecutive autismo: strategie e risorse utili

Questa sezione rappresenta l'introduzione agli argomenti delle funzioni esecutive (FE) e alle loro caratteristiche principali. Le funzioni esecutive (FE) sono un insieme di abilità cognitive essenziali per la pianificazione, organizzazione e regolazione dei comportamenti. Le principali caratteristiche delle FE includono la flessibilità cognitiva, l'inibizione e la memoria di lavoro, aspetti fondamentali nello sviluppo e nell'intervento educativo, soprattutto in relazione ai disturbi del neurosviluppo come l'autismo. Tra gli argomenti trattati nell'articolo verranno approfonditi il ruolo delle FE, le loro caratteristiche distintive e l'importanza di questi processi nei diversi contesti di crescita e apprendimento. Queste abilità includono diversi processi cognitivi che lavorano in sinergia per avviare pensieri e strutturare azioni mirate al raggiungimento di obiettivi specifici.

Componenti delle Funzioni Esecutive:

  • Inibizione: La capacità di gestire stimoli irrilevanti, riducendo il loro impatto per mantenere la concentrazione sull’obiettivo.
  • Memoria di Lavoro (working memory): Essenziale per mantenere e manipolare le informazioni nel breve termine.
  • Flessibilità Cognitiva: Permette l’adattamento a nuove situazioni o cambiamenti nell’ambiente.

Ogni componente delle funzioni esecutive coinvolge una specifica parte del cervello, e alterazioni in una parte possono influenzare le capacità cognitive e comportamentali, come avviene nei disturbi dello spettro autistico.

Per valutare queste capacità nei bambini in età prescolare, si utilizza uno strumento chiamato Behavior Rating Inventory of Executive Functions-Preschool Version (BRIEF-P), che offre un’analisi indiretta del funzionamento esecutivo.

Le funzioni esecutive giocano un ruolo cruciale nello sviluppo cognitivo, influenzando vari aspetti della vita quotidiana, come il problem solving e l’adattamento alle routine. Queste abilità sono particolarmente rilevanti per le persone nello spettro autistico, dove possono variare significativamente da individuo a individuo.

Le quattro principali funzioni esecutive

Le funzioni esecutive rappresentano un insieme di abilità cognitive cruciali per la gestione efficace delle informazioni e il controllo del comportamento. La maturazione di queste abilità ha una base neurobiologica che inizia già nel bambino, costituendo il fondamento su cui si sviluppano processi complessi come la pianificazione e l’organizzazione. Queste abilità maturano progressivamente dall’infanzia fino ai 30 anni, supportando la pianificazione, l’organizzazione e la regolamentazione delle azioni quotidiane.

L’autismo è una condizione che presenta caratteristiche specifiche nelle funzioni esecutive, come la scarsa flessibilità e la difficoltà nella gestione degli imprevisti, che possono incidere sulla capacità di adattamento sociale e cognitivo. Nei disturbi dello spettro autistico, le funzioni esecutive possono presentare un funzionamento alterato, incidendo sulla capacità di integrare diverse abilità necessarie per adattarsi adeguatamente a situazioni variegate. I programmi di intervento specifici, come “Unstuck and On Target”, sono stati sviluppati per sostenere i bambini con autismo, migliorando le difficoltà in queste aree.

Memoria di lavoro

La memoria di lavoro si occupa del mantenimento temporaneo, del processamento e della manipolazione delle informazioni, essenziali per l’esecuzione di attività cognitive complesse. Il processamento delle informazioni nella memoria di lavoro è fondamentale per affrontare compiti complessi che richiedono la gestione simultanea di più dati. Essa costituisce una delle tre componenti principali delle funzioni esecutive, insieme all’inibizione e alla flessibilità cognitiva. Nei bambini con disturbi dello spettro autistico, la memoria di lavoro verbale è strettamente correlata al quoziente intellettivo e alla capacità di comprendere la teoria della mente. Un deficit di attenzione, come quello riscontrato nei bambini con Disturbo da Deficit di Attenzione e/o Iperattività (ADHD) e nei disturbi dello spettro autistico, può compromettere l’efficacia della memoria di lavoro, influenzando negativamente la capacità di pianificazione e la flessibilità mentale. Programmi specifici, come ApisMela, mirano a migliorare le funzioni della memoria di lavoro attraverso esercizi strutturati che includono compiti con il buffer episodico. In contesti complessi, sia la memoria di lavoro verbale sia il controllo inibitorio risultano connessi alla memoria di lavoro visiva.

Flessibilità cognitiva

La flessibilità cognitiva è la capacità di adattare pensieri e comportamenti alle mutevoli condizioni ambientali o regole. Essa consente di passare tra attività differenti, correggere errori e considerare prospettive alternative. Nei disturbi dello spettro autistico, spesso emerge una scarsa flessibilità cognitiva, che si manifesta come difficoltà a modificare abitudini o strategie ripetitive. Questa rigidità può essere collegata anche alla difficoltà di gestione dell'iperattività, tipica di alcuni disturbi del neurosviluppo come il Disturbo da Deficit di Attenzione e/o Iperattività (DDAI), dove la scarsa flessibilità rende più complesso regolare i comportamenti impulsivi e perseveranti. Inoltre, una buona flessibilità cognitiva aiuta a resistere alle distrazioni durante le attività quotidiane, favorendo una migliore attenzione e regolazione comportamentale. Test come il Wisconsin Card Sorting Test evidenziano queste sfide, poiché le persone autistiche tendono a perseverare su compiti nonostante le nuove regole, dimostrando un ridotto adattamento. Tali difficoltà sottolineano la necessità di strategie che facilitino il miglioramento della flessibilità cognitiva in contesti educativi e terapeutici.

Controllo inibitorio

Il controllo inibitorio si riferisce all’abilità di sopprimere risposte automatiche o impulsive per favorire comportamenti più appropriati. Questa funzione è particolarmente significativa nei disturbi dello spettro autistico, dove possono emergere deficit rispetto ad altre condizioni neurodivergenti come l’ADHD. Compiti come il Flanker Task e la Stroop Task valutano la capacità di inibire un'azione automatica, confrontando la soppressione di risposte automatizzate in situazioni complesse. Il controllo inibitorio è fondamentale per scegliere l'azione più appropriata in un determinato contesto, facilitando la pianificazione e l'esecuzione efficace di ogni compito quotidiano. Nei casi di autismo più gravi, le difficoltà nel controllo inibitorio possono diventare marcate, richiedendo interventi mirati. Attività e giochi strutturati sono utilizzati per sviluppare sotto questa funzione, stimolando risposte cognitive più regolate e mirate.

Pianificazione

La pianificazione è una componente essenziale delle funzioni esecutive che supporta l’organizzazione e il regolamento del comportamento per il raggiungimento di obiettivi specifici. Definire un obiettivo chiaro e uno scopo preciso è fondamentale per strutturare strategie di intervento efficaci. Nei bambini con disturbo dello spettro autistico, le difficoltà di pianificazione sono sovente evidenti. La pianificazione richiede una serie di passaggi organizzati che permettono di analizzare le opzioni e attuare strategie cognitive adeguate; la pratica costante di questi passaggi contribuisce a migliorare progressivamente questa abilità. L’acquisizione di queste abilità inizia nei primi anni di vita e continua a evolversi fino all’età adulta. Ogni volta che si affronta una nuova situazione, la pianificazione viene affinata attraverso l’esperienza e la ripetizione, permettendo un adattamento sempre più efficace. Programmi terapeutici come “Unstuck and On Target” si concentrano sullo sviluppo delle abilità di pianificazione, fornendo strategie per affrontare le sfide derivanti dall’autismo. Tali approcci enfatizzano l’importanza di strutturare il pensiero e l’azione per adattarsi efficacemente all’ambiente circostante e raggiungere i propri scopi.

Funzioni esecutive e autismo

Comprendere le funzioni esecutive autismo: strategie e risorse utili

Le funzioni esecutive rappresentano un insieme di processi cognitivi essenziali per pianificare, organizzare e controllare il comportamento orientato agli obiettivi. Nell’autismo, queste funzioni si manifestano spesso in modo diverso rispetto alle persone neurotipiche, influenzando la capacità di controllo degli impulsi e la gestione degli stimoli esterni. Il Disturbo dello Spettro Autistico (ASD) (DSA) è caratterizzato da difficoltà nella comunicazione che si presentano già nella prima infanzia, insieme a deficit nelle funzioni esecutive. Numerosi studi hanno evidenziato la relazione tra le caratteristiche delle funzioni esecutive e i sintomi dell'autismo (ASD), sottolineando come tale relazione possa influenzare lo sviluppo, le performance accademiche e il funzionamento adattivo dei bambini con ASD nel corso della crescita. Comprendere questi profili cognitivi specifici può aiutare nella creazione di programmi di riabilitazione più mirati. Ad esempio, programmi come “Unstuck & On Target!” hanno dimostrato la loro efficacia nel migliorare le funzioni esecutive nei bambini con disturbi dello spettro autistico, avvalorati da studi controllati randomizzati.

Impatto sulla vita quotidiana

Le funzioni esecutive hanno un impatto significativo nella gestione delle attività quotidiane. Ogni situazione della vita di tutti i giorni mette alla prova queste funzioni, richiedendo flessibilità, pianificazione e capacità di adattamento. Deficit in queste funzioni possono compromettere la capacità di gestire lo stress e prendere decisioni, influenzando negativamente l’organizzazione del tempo e le abilità di pianificazione. Nei disturbi dello spettro autistico, le menomazioni nelle funzioni esecutive si riflettono nella routine quotidiana, rendendo difficile filtrare gli stimoli esterni e inibire gli impulsi. La visione del mondo delle persone autistiche, spesso caratterizzata da un'ipotesi di "mondo chiuso", può rendere ancora più complessa la gestione delle routine e degli imprevisti. Tali difficoltà possono essere affrontate mediante strategie come la terapia cognitivo-comportamentale e l’allenamento cognitivo, che mirano a migliorare le funzioni esecutive quotidiane. È fondamentale individuare una soluzione pratica per ogni difficoltà incontrata, così da ottimizzare l’organizzazione personale e favorire l’autonomia. Attraverso questi approcci, le persone con autismo possono acquisire strumenti per gestire meglio le loro giornate e affrontare le sfide quotidiane con maggiore competenza.

Differenze rispetto ad altri disturbi

I disturbi dello spettro autistico presentano profili esecutivi distinti rispetto ad altre condizioni come l'ADHD, la sindrome di Tourette e il disturbo della condotta. Le misure delle funzioni esecutive possono essere utilizzate come marcatori diagnostici, evidenziando le differenze nei profili esecutivi tra diversi disturbi. Nell'autismo, le difficoltà evidenti riguardano l'organizzazione, la pianificazione, l'attenzione sostenuta, l'inibizione e la flessibilità cognitiva. Questi deficit specifici differenziano l'autismo da altri disturbi del neurosviluppo.

Un contributo significativo alla comprensione di queste differenze deriva da programmi come "Unstuck and On Target", la cui efficacia nel trattamento delle disfunzioni esecutive nel DSA è ben documentata. Questi programmi offrono strategie terapeutiche differenziate rispetto a quelli utilizzati per altri disturbi, permettendo interventi più mirati ed efficaci. La capacità di trattare efficacemente le disfunzioni esecutive negli individui con autismo contribuisce non solo alla loro diagnosi, ma anche al miglioramento generale della qualità della vita.

Strategie per migliorare le funzioni esecutive

Le funzioni esecutive sono un insieme di processi cognitivi cruciali per gestire, pianificare e regolare il comportamento quotidiano. Nel contesto dell'autismo, queste funzioni possono presentare delle sfide significative. Identificare tecniche e programmi specifici per migliorare queste abilità può avere un impatto positivo sulla qualità della vita delle persone nello spettro autistico. Le strategie per potenziare le funzioni esecutive devono essere flessibili e adattabili alle esigenze individuali, mirando a sostenere l'organizzazione, la pianificazione e il problem solving. Investire nel miglioramento di queste abilità consente non solo di affrontare gli ostacoli legati al controllo attentivo e alla memoria di lavoro, ma anche di promuovere una maggiore autonomia e interazione sociale.

Programmi specifici

Il programma Unstuck and On Target! rappresenta un intervento significativo per migliorare le funzioni esecutive nei bambini con disturbi dello spettro autistico e ADHD. Questo programma mira a sviluppare abilità fondamentali come la flessibilità, l'organizzazione e la pianificazione. È stato progettato per bambini dagli 8 agli 11 anni e non è indicato per chi ha compromissioni intellettive o di linguaggio. Grazie ai risultati dimostrati in studi randomizzati controllati, Unstuck and On Target! si distingue come uno dei pochi programmi efficaci per trattare le disfunzioni esecutive nell'autismo. Tale curriculum si concentra sull'aiutare i bambini a funzionare in modo più armonioso con gli altri, migliorando la capacità di adattarsi agli imprevisti e di gestire le routine quotidiane.

Esercizi pratici e tecniche

Le funzioni esecutive possono essere potenziate attraverso esercizi pratici mirati, che promuovono la pianificazione, l'organizzazione e il controllo regolatorio. Attività che coinvolgono la motricità fine si sono rivelate utili per stimolare queste capacità nei bambini con autismo. Comprendere i profili esecutivi specifici permette di creare programmi di riabilitazione più efficaci e personalizzati. La memoria di lavoro, un componente chiave delle funzioni esecutive, può essere migliorata attraverso attività che richiedono attenzione e organizzazione. Inoltre, il programma Unstuck & On Target! offre esercizi specifici pensati per aumentare la flessibilità, essenziale per affrontare le sfide quotidiane con maggiore efficacia.

Ruolo delle terapie comportamentali

Le terapie comportamentali giocano un ruolo fondamentale nel trattamento delle difficoltà legate ai disturbi del neurosviluppo, come il disturbo dello spettro autistico. Queste terapie devono essere personalizzate per rispondere alle esigenze uniche di ciascun individuo. Gli interventi comportamentali sono spesso integrati con supporto educativo e, in alcuni casi, trattamenti farmacologici. Un programma come Unstuck and On Target! è un esempio di come le terapie comportamentali possono migliorare specifiche abilità esecutive nei bambini con autismo, particolarmente nella flessibilità, organizzazione e pianificazione. Concentrandosi su questi aspetti, tali programmi aiutano i bambini a navigare meglio le interazioni sociali e le sfide cognitive.

Risorse educative e pratiche

Comprendere le funzioni esecutive autismo: strategie e risorse utili

Le funzioni esecutive sono componenti cruciali per l'adattamento e la gestione della vita quotidiana, spesso compromesse nei soggetti con disturbi dello spettro autistico. Queste funzioni includono la flessibilità cognitiva, la pianificazione e il controllo inibitorio. È fondamentale adottare delle strategie educative specifiche per supportare lo sviluppo di tali abilità nei bambini e adolescenti autistici. Attività pratiche come l'uso di puntine colorate possono non solo stimolare la motricità fine ma anche influenzare positivamente le funzioni esecutive, che spesso risultano carenti. A Roma, l'Istituto di Ortofonologia ha evidenziato l'importanza di strumenti adeguati, come il BRIEF-P, per valutare queste funzioni nei bambini in età prescolare. Grazie a continue ricerche si sviluppano strategie educative e di supporto sempre più efficaci, mirate a migliorare l'adattamento e la qualità di vita delle persone con autismo.

Enti didattici e supporto

Vari enti didattici, come l'Istituto di Ortofonologia (IdO) di Roma, giocano un ruolo fondamentale nel supporto ai bambini con disturbi dello spettro autistico. Grazie a ricerche pubblicate nel Journal of Child & Adolescent Behavior, l'IdO ha utilizzato strumenti come il questionario BRIEF-P per indagare il controllo esecutivo in bambini autistici. Questo approccio coinvolge genitori e terapeuti, i quali forniscono preziose informazioni basate sull'osservazione diretta. Programmi come "Unstuck and On Target!" si sono dimostrati efficaci, offrendo interventi specifici per migliorare la flessibilità, l'organizzazione e la pianificazione nei bambini con difficoltà. Uno studio dell'IdO, che ha coinvolto un campione di 46 bambini, ha approfondito le relazioni tra funzioni esecutive, quoziente intellettivo ed esperienza terapeutica, fornendo un quadro utile per sviluppare interventi personalizzati e contesti educativi su misura.

Materiali online e guide

La disponibilità di materiali online e guide è essenziale per comprendere e supportare i disturbi legati alle funzioni esecutive nell'autismo. Attraverso l'analisi dei profili di disfunzione esecutiva, è possibile identificare marcatori diagnostici specifici utili per l'autismo. Conoscere questi profili aiuta a sviluppare programmi di riabilitazione e formazione personalizzati e mirati. Il programma "Unstuck and On Target" rappresenta un esempio significativo di un approccio strutturato, dimostrando la sua efficacia con studi randomizzati controllati. Le difficoltà con le funzioni esecutive, come problemi di flessibilità, organizzazione e pianificazione, vengono affrontate con successo tramite interventi specifici. Valutare in maniera integrata le funzioni esecutive nei bambini autistici offre un quadro clinico dettagliato, indispensabile per progettare interventi educativi e riabilitativi personalizzati, capaci di migliorare notevolmente l'adattabilità e la qualità della vita.

Fattori biologici e funzioni esecutive

Comprendere le funzioni esecutive autismo: strategie e risorse utili

Le funzioni esecutive sono un insieme di abilità cognitive essenziali che includono l’attenzione, la memoria di lavoro, la pianificazione, il controllo degli impulsi, l’inibizione e la flessibilità mentale. Queste funzioni permettono agli individui di gestire e organizzare le proprie attività quotidiane. Nei disturbi dello spettro autistico (DSA), tra cui la sindrome di Asperger, si riscontrano frequentemente compromissioni delle funzioni esecutive. Queste difficoltà si manifestano in problemi di organizzazione-pianificazione, attenzione sostenuta, inibizione e flessibilità cognitiva. In particolare, diversi studi suggeriscono che fattori biologici come la connettività neuronale e le variazioni genetiche possano influenzare specifici aspetti delle funzioni esecutive nelle persone autistiche. La visione medica tradizionale tende a considerare il diverso funzionamento autistico come caratterizzato da deficit in queste aree, portando a sfide adattive particolarmente evidenti nelle interazioni sociali. Le difficoltà nelle funzioni esecutive non riguardano solo i bambini, ma possono persistere anche negli adulti con autismo, influenzando il benessere mentale, la vita quotidiana e il successo sociale e professionale. La flessibilità cognitiva, ad esempio, è essenziale per adattarsi ai cambiamenti ambientali, ma spesso è compromessa nelle persone con autismo, influenzando la loro capacità di sincronizzarsi con le abilità altrui.

Correlazione con i batteri intestinali

Attualmente, non ci sono dati concreti che stabiliscano una chiara correlazione tra batteri intestinali e le funzioni esecutive nell'autismo. Tuttavia, il crescente interesse nella ricerca sui microbi intestinali ha sollevato ipotesi interessanti sul loro potenziale ruolo nella regolazione del funzionamento cerebrale. I meccanismi di interazione tra l'intestino e il cervello, spesso definiti come asse intestino-cervello, indicano che i batteri intestinali potrebbero influenzare diverse funzioni cognitive, anche se questo collegamento necessita di ulteriori studi per essere compreso a fondo.

Nonostante l'assenza di prove definitive nel contesto delle funzioni esecutive e dei disturbi dello spettro autistico, si sta esplorando come i cambiamenti nel microbiota possano influenzare condizioni neurologiche. Alcuni studi preliminari suggeriscono che modifiche nel microbioma potrebbero impattare l'umore, il comportamento e potenzialmente aspetti delle funzioni cognitive, sebbene la diretta implicazione nei disturbi dello spettro autistico resti da confermare. Questa area di ricerca rappresenta uno dei tanti percorsi attraverso i quali si cerca di comprendere meglio i fattori biologici sottostanti le differenze cognitive nei disturbi dello spettro autistico.

Con la continua esplorazione di queste connessioni, potrebbe emergere in futuro una comprensione più chiara di come i batteri intestinali possano integrarsi nel panorama delle influenze biologiche sulle funzioni esecutive e sui disturbi dello spettro autistico. Fino ad allora, rimane una frontiera affascinante che necessita di ulteriori indagini per svelare il suo pieno potenziale.

Conclusione

Le funzioni esecutive rappresentano un elemento chiave per comprendere e supportare le persone con disturbi dello spettro autistico. Le difficoltà in aree come la pianificazione, la memoria di lavoro, la flessibilità cognitiva e il controllo inibitorio influenzano significativamente la vita quotidiana e l’adattamento sociale. Attraverso interventi mirati e strategie personalizzate, è possibile migliorare queste abilità, favorendo una maggiore autonomia e qualità di vita. La continua ricerca e l’applicazione di programmi specifici rappresentano strumenti fondamentali per affrontare queste sfide in modo efficace.

Domande Frequenti

Qual è il ruolo delle funzioni esecutive nell'autismo?

Nell'autismo, le funzioni esecutive possono essere compromesse, influenzando la capacità di adattarsi a situazioni nuove, gestire gli impulsi, pianificare azioni e mantenere l'attenzione. Queste difficoltà possono incidere sulla vita quotidiana e sulle interazioni sociali.

Come si valutano le funzioni esecutive nei bambini con autismo?

Uno strumento comune è il Behavior Rating Inventory of Executive Functions-Preschool Version (BRIEF-P), che valuta il funzionamento esecutivo attraverso osservazioni e questionari compilati da genitori e insegnanti.

È possibile migliorare le funzioni esecutive nei bambini con disturbo dello spettro autistico?

Sì, grazie a programmi specifici come "Unstuck and On Target!" e a interventi mirati che includono esercizi pratici, terapie comportamentali e strategie educative personalizzate, è possibile potenziare queste abilità.

Quali sono le principali difficoltà esecutive tipiche nell'autismo?

Le difficoltà più comuni riguardano la flessibilità cognitiva, la pianificazione, il controllo inibitorio e la memoria di lavoro, che possono manifestarsi in rigidità comportamentale, problemi di organizzazione e difficoltà nel gestire imprevisti.

Le funzioni esecutive sono diverse nell'autismo rispetto ad altri disturbi come l'ADHD?

Sì, anche se ci sono sovrapposizioni, i profili esecutivi nell'autismo presentano caratteristiche specifiche, come una maggiore rigidità e difficoltà nella flessibilità cognitiva, che differiscono da quelle tipiche dell'ADHD.

Contenuto originale del team di redazione di Upbility. È vietata la riproduzione di questo articolo, in tutto o in parte, senza indicare il nome dell'editore.

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