Immaginate di trovarvi in un contesto dove la linea di demarcazione tra normalità e diversità intellettiva risulta sottile, ma di fondamentale importanza. Questa è la situazione che vivono molti individui con funzionamento intellettivo limite (FIL), una condizione poco conosciuta che si colloca appena al di sotto della soglia della disabilità intellettiva. Nonostante sia meno discussa, il FIL rappresenta una sfida significativa, influenzando non solo la sfera scolastica e lavorativa, ma anche la capacità di instaurare relazioni sociali solide.
Elementi Principali del Funzionamento Intellettivo Limite
- Confine Cognitivo: Il FIL si colloca tra un'intelligenza nella norma e la disabilità intellettiva, con un QI compreso tra 71 e 84.
- Difficoltà Adattive: Le persone con FIL presentano sfide significative nell'adattamento alle richieste scolastiche, sociali e lavorative, che richiedono supporti specifici.
- Comorbilità e Fragilità Emotiva: Spesso il FIL è associato a disturbi psichiatrici e fragilità emotive, che possono influenzare il benessere e le relazioni interpersonali.
Borderline Intelligenza: Cos'è il Funzionamento Intellettivo Limite (FIL)?

Il Funzionamento Intellettivo Limite (FIL) è una condizione che si colloca tra la disabilità intellettiva e un’intelligenza considerata nella norma. Persone con FIL generalmente possiedono un quoziente intellettivo (QI) compreso tra 71 e 84 punti, con capacità cognitive ai limiti della normalità. Tuttavia, per una diagnosi accurata del FIL, non basta valutare il QI; è fondamentale analizzare anche le abilità cognitive e il funzionamento adattivo. È importante riferirsi al DSM come classificazione ufficiale per la diagnosi del FIL, utilizzando criteri clinici codificati e standardizzati. Tra gli autori di riferimento nella definizione e classificazione del funzionamento intellettivo limite si segnala Renzo Vianello.
Le persone con FIL spesso incontrano difficoltà nell’adattarsi a situazioni nuove e nel gestire compiti quotidiani, richiedendo così supporti educativi specifici. Questo quadro può presentare comorbidità con disturbi psichiatrici e altre condizioni cliniche.
Ecco alcune caratteristiche del FIL:
- Quoziente Intellettivo (QI): Tra 71-84
- Prevalenza Stimata: 13,1%, ma studi specifici indicano percentuali più basse
- Difficoltà: Nelle abilità cognitive e nel funzionamento adattivo; spesso si riscontrano compromissioni nella memoria di lavoro
- Supporti Necessari: Educativi e clinici personalizzati
La valutazione del FIL richiede un’analisi approfondita per garantire che le persone colpite ricevano il supporto necessario, sia in ambito scolastico che nella vita quotidiana.
Caratteristiche Neuropsicologiche del FIL
Il Funzionamento Intellettivo Limite (FIL) si posiziona in una fascia di quoziente intellettivo tra 71 e 84, occupando quindi un’area intermedia tra la disabilità intellettiva e un’intelligenza normale. Persone con FIL affrontano difficoltà significative nella vita quotidiana a causa della loro capacità limitata di adattamento alle richieste ambientali, in particolare alle richieste scolastiche e sociali che spesso risultano impegnative e richiedono strategie di supporto mirate. Il mondo esterno può essere percepito come complesso e sfidante per le persone con FIL, che devono spesso adottare strategie di adattamento per proteggersi dalle difficoltà emotive e sociali. Queste difficoltà sono particolarmente evidenti nel contesto educativo, dove richiedono supporti specifici per affrontare le sfide di apprendimento. È cruciale distinguere il FIL dal ritardo mentale, principalmente perché il QI associato al FIL è superiore a 70, la soglia tipica per diagnosticare un ritardo mentale. Inoltre, condizioni genetiche come la sindrome di Prader-Willi o alcuni disturbi dello spettro autistico possono frequentemente combinarsi con il FIL, complicando ulteriormente il quadro clinico.
Sintomi distintivi
Il Disturbo Borderline di Personalità (DBP) si manifesta principalmente attraverso difficoltà nel controllo degli impulsi e una marcata instabilità emotiva. Gli individui con DBP lottano con esplosioni frequenti di rabbia e trovano particolarmente difficile gestire e controllare questa emozione, mostrando spesso problemi nella regolazione degli impulsi. Inoltre, i comportamenti autodistruttivi sono comuni; questi possono includere autolesionismo, tentativi di suicidio, e abuso di sostanze. La paura dell’abbandono e una vulnerabilità emotiva accentuata sono tratti caratteristici del DBP. Le relazioni interpersonali di queste persone tendono a essere instabili, contribuendo a un’immagine di sé continuamente fluttuante e instabile.
Specificità cognitive e comportamentali
Il Funzionamento Cognitivo Borderline è associato a difficoltà significative nelle aree dell’astrazione e della generalizzazione. Queste limitazioni influenzano la capacità delle persone di affrontare operazioni mentali complesse e pianificare attività che richiedono una gestione coordinata. Inoltre, individui con Funzionamento Intellettivo Borderline spesso manifestano scarsa autostima e una motivazione ridotta verso l’apprendimento. Le dinamiche familiari, in particolare, possono incidere profondamente sulla motivazione e sull’autostima di questi individui, contribuendo a rafforzare o aggravare le difficoltà già presenti.
In ambito scolastico, tali difficoltà si traducono in lentezza, scarso rendimento generale e problemi specifici nelle abilità di lettura e scrittura. Inoltre, chi si confronta con tale funzionamento cognitivo può avere difficoltà nel pensiero flessibile e presentare immaturezza psicoaffettiva, che sono elementi chiave per un’adeguata organizzazione cognitiva.
Diagnosi Differenziale

La diagnosi differenziale tra disturbo borderline di personalità e funzionamento intellettivo limite rappresenta un passaggio cruciale per garantire un intervento mirato e appropriato. Il disturbo borderline di personalità si manifesta principalmente attraverso instabilità emotiva, impulsività e difficoltà nei rapporti interpersonali, spesso come risposta a esperienze ambientali complesse. Al contrario, il funzionamento intellettivo limite si caratterizza per un funzionamento cognitivo che si colloca tra la norma e la disabilità intellettiva, con difficoltà di apprendimento e adattamento sociale che possono influenzare profondamente la vita quotidiana.
La presenza di comorbilità tra queste due condizioni è frequente e può complicare il quadro clinico, rendendo necessario un attento esame dei sintomi e dei criteri diagnostici. È fondamentale valutare anche la possibile presenza di altri disturbi psichiatrici, come il disturbo bipolare o il disturbo post-traumatico da stress, che possono sovrapporsi o mascherare i sintomi principali. Per questo motivo, la diagnosi differenziale richiede la collaborazione di diversi professionisti, tra cui psicologi, psichiatri e altri esperti della salute mentale, in modo da garantire una valutazione completa e personalizzata. Solo attraverso un approccio multidisciplinare è possibile distinguere con precisione tra disturbo borderline di personalità, funzionamento intellettivo limite e altri disturbi, assicurando così il percorso di cura più adatto a ciascun individuo.
Valutazione del QI
La valutazione del quoziente intellettivo (QI) è uno strumento fondamentale per identificare il funzionamento intellettivo limite. Il QI rappresenta una misura standardizzata delle capacità cognitive di un individuo rispetto alla popolazione generale. Nel caso del funzionamento intellettivo limite, il QI si colloca tipicamente tra 70 e 85, indicando un livello di funzionamento che si posiziona al confine tra la norma e la disabilità intellettiva.
Tuttavia, per una diagnosi accurata di FIL, non è sufficiente basarsi esclusivamente sul punteggio del QI. È indispensabile considerare anche le difficoltà di apprendimento e le capacità di adattamento sociale dell’individuo, elementi che possono influenzare in modo significativo il funzionamento nella vita quotidiana. La valutazione del QI deve essere condotta da professionisti qualificati, come psicologi o neuropsicologi, utilizzando test standardizzati e riconosciuti a livello internazionale. Solo un’analisi approfondita e multidimensionale consente di comprendere appieno il profilo cognitivo e adattivo della persona, permettendo così di pianificare interventi educativi e di supporto realmente efficaci.
Strategie di Intervento Educativo
L'intervento educativo per gli alunni con Funzionamento Intellettivo Limite (FIL) è essenziale per supportare il loro sviluppo intellettivo ed emotivo-comportamentale. Questi studenti affrontano spesso difficoltà scolastiche e sociali a causa della loro fragile emotività e delle loro capacità cognitive limitate. Un approccio precoce e mirato è fondamentale per affrontare queste sfide, favorendo l'adattamento alle richieste scolastiche e sociali. Implementare strategie educative che includano personalizzazione del piano didattico, supporto all'integrazione scolastica e partecipazione sociale possono ridurre le derive comportamentali disfunzionali e promuovere il successo degli studenti.
Personalizzazione del piano educativo
La personalizzazione del piano educativo si concretizza attraverso la formulazione di un Piano Didattico Personalizzato (PDP), adattato alle specifiche caratteristiche neuropsicologiche dell'alunno. Il PDP permette l’uso di strumenti compensativi e misure dispensative, supportando gli studenti con Bisogni Educativi Speciali (BES) senza necessità di certificazione come disabilità secondo la legge 104/92. È cruciale che il Consiglio di classe definisca i contenuti fondamentali per ogni disciplina, calibrando il PDP sui livelli minimi attesi per le competenze in uscita. Inoltre, l'integrazione di misure che supportino l'autonomia operativa dell'alunno e la sua sicurezza personale, attraverso collaborazioni psicologiche e riabilitative, consente di migliorare il benessere scolastico e sociale dell'alunno.
Integrazione scolastica e supporto
L'integrazione scolastica per gli alunni con FIL è un obiettivo primario, raggiungibile grazie all'elaborazione di un PDP che ottimizzi il loro percorso educativo. La scuola gioca un ruolo cruciale nel garantire l'inclusione scolastica, mappando i punti di forza degli alunni e sviluppando interventi pedagogici efficaci. Implementare strategie che riducano il rischio di abbandono scolastico è essenziale, sfruttando le normative sui BES. Un comportamento competente da parte del personale educativo contribuisce positivamente al benessere scolastico e sociale degli alunni, promuovendo un ambiente di apprendimento inclusivo e supportivo. La diagnosi di FIL può portare all'adozione di normative BES per garantire un supporto didattico adeguato, rafforzando l'autonomia e la crescita degli studenti nel contesto scolastico.
Ruolo del Docente
Il docente riveste un ruolo centrale nel percorso educativo degli alunni con funzionamento intellettivo limite. Essere consapevoli delle difficoltà che questi studenti possono incontrare, sia nell’apprendimento che nell’adattamento sociale, è il primo passo per offrire un sostegno efficace. Il docente, infatti, è chiamato a progettare e realizzare un piano didattico personalizzato che tenga conto delle specifiche esigenze dell’alunno, integrando strumenti compensativi e misure dispensative per facilitare il percorso scolastico.
La collaborazione con altri professionisti della scuola, come insegnanti di sostegno e psicologi scolastici, è fondamentale per garantire un intervento coordinato e mirato. Creare un ambiente di apprendimento inclusivo e accogliente, in cui ogni alunno si senta valorizzato e supportato, contribuisce in modo significativo al benessere e al successo scolastico degli studenti con funzionamento intellettivo limite. Inoltre, la formazione continua dei docenti rappresenta un elemento chiave per aggiornare le competenze e rispondere in modo adeguato alle nuove sfide educative, promuovendo così una scuola realmente inclusiva e attenta ai bisogni di tutti.
Terapie per il FIL

Il Funzionamento Intellettivo Limite (FIL) rappresenta una condizione complessa che richiede un intervento multidisciplinare e integrato per promuovere il benessere cognitivo, sociale ed emotivo degli individui colpiti. Le terapie mirano a trasformare il FIL da una condizione sfidante a uno stato più gestibile e vicino alla norma. In questo percorso, è importante ricostruire una solida "casa" interiore, ovvero una base di sicurezza e stabilità emotiva che possa offrire rifugio e sostegno durante le difficoltà, favorendo la guarigione e l'integrazione delle proprie risorse. Per fare ciò, è essenziale identificare precocemente i sintomi e intraprendere azioni educative e psicopedagogiche mirate, concentrandosi sui bisogni adattivi e sul miglioramento delle capacità cognitive attraverso strategie personalizzate. Inoltre, un intervento olistico è fondamentale per gestire eventuali comorbidità, prevenendo il deterioramento cognitivo che potrebbe condurre alla disabilità intellettiva.
Terapie cognitive
Il trattamento del Funzionamento Cognitivo Borderline (FCB) si concentra su interventi specifici volti a migliorare le capacità cognitive. Essenzialmente, il FCB può evolvere verso un miglioramento significativo, a patto che riceva un adeguato supporto. Questo tipo di funzionamento può derivare da sindromi genetiche, traumi prenatali e postnatali, e condizioni socioculturali avverse. Un esempio di condizione genetica che può essere associata a difficoltà cognitive e richiedere un intervento multidisciplinare è la distrofia muscolare di Duchenne, che spesso coesiste con disturbi cognitivi e comportamentali. I bambini con FCB affrontano spesso sfide scolastiche, specialmente nelle fasi critiche della loro formazione, come la transizione dalla scuola elementare alla media. La diagnosi precoce gioca un ruolo cruciale e viene effettuata attraverso test di intelligenza standardizzati e valutazioni delle capacità adattive. Una gestione efficace attraverso interventi educativi specialistici può notevolmente ridurre le difficoltà cognitive, permettendo un progressivo rientro nella normalità.
Terapie comportamentali
Le terapie comportamentali, come la Dialectical Behavior Therapy (DBT) ideata da Marsha Linehan, rappresentano strategie effective per gestire le difficoltà comportamentali legate al Disturbo Borderline di Personalità e al FIL. Basata sui principi della terapia cognitivo-comportamentale, la DBT fornisce strumenti pratici per affrontare il dolore emotivo e migliorare la regolazione delle emozioni. Questa metodologia è scientificamente supportata e punta a incrementare la qualità della vita e la stabilità emotiva e relazionale. Nei soggetti con funzionamento intellettivo borderline, è essenziale un intervento tempestivo supportato da un ambiente favorevole che possa mitigare i rischi potenziali. Inoltre, un Piano Educativo Personalizzato (PDP) può adattare l'insegnamento alle capacità individuali, agevolando un'integrazione scolastica e sociale più fluida.
Supporto socio-emotivo
Il supporto socio-emotivo è cruciale per i soggetti con funzionamento intellettivo limite, che spesso presentano difficoltà emotive e comportamentali legate a capacità cognitive compromesse. L'assenza di adeguato sostegno può portare a insuccessi scolastici, aumentando il rischio di stress emotivo e complicazioni psicopatologiche. Fornire un supporto educativo precoce è essenziale per ridurre le difficoltà adattive e migliorare l'integrazione scolastica e sociale. Bambini e adolescenti con FIL sono particolarmente vulnerabili a rischi psicopatologici, come stati d’ansia e comportamenti aggressivi. Un'attenta osservazione clinica e un intervento psico-educativo mirato sono fondamentali per promuovere un adattamento sociale positivo e ridurre le fragilità emotive, garantendo così un ambiente di crescita più sicuro e stimolante.
Gestione delle Cause Sottostanti e Condizioni Concomitanti
Il Funzionamento Intellettivo Limite rappresenta una sfida complessa poiché coinvolge una serie di fattori genetici, neurobiologici e ambientali. Questa condizione è spesso correlata a varie sindromi genetiche e condizioni concomitanti come ADHD, disturbi dello spettro autistico e dell'umore. La gestione efficace di queste componenti è essenziale per migliorare il funzionamento adattivo e ridurre l'instabilità emotiva. Un'adeguata valutazione delle capacità adattive e interventi educativi su misura possono promuovere un miglioramento significativo nelle relazioni interpersonali e nella regolazione delle emozioni. Infine, è cruciale affrontare i fattori ambientali e sociali che possono esacerbare tali condizioni, come lo svantaggio socioculturale, per fornire un supporto integrato e olistico.
Identificazione delle cause
L'identificazione delle cause del Funzionamento Intellettivo Limite è fondamentale per formare piani d'intervento efficaci. Le sindromi genetiche rappresentano una delle cause primarie, ma traumi pre e post natali possono altresì contribuire a questa condizione. Anche lo svantaggio socioculturale gioca un ruolo significativo nell'incapacità di raggiungere il normale potenziale intellettivo, influenzando lo sviluppo cognitivo e comportamentale. L'inibizione intellettiva è spesso legata a disturbi emotivi, aumentandone la complessità. Inoltre, disturbi come ADHD e disturbi della comunicazione possono influenzare indirettamente le capacità cognitive, rendendo indispensabile un approccio diagnostico multidimensionale.
Strategie di prevenzione delle complicazioni
Prevenire complicazioni nel Funzionamento Intellettivo Limite richiede attenzione continua e un approccio olistico. È cruciale l'intervento precoce con programmi educativi specifici per affrontare tempestivamente le difficoltà scolastiche e sociali. Data la frequente comorbidità con disturbi psichiatrici, è fondamentale riconoscere e gestire condizioni come il 40% delle comorbidità con ADHD. Valutare le abilità adattive non solo facilita un miglior adattamento sociale ma promuove anche un incremento della qualità della vita complessiva. Gli interventi devono essere personalizzati per rispondere alle specifiche esigenze individuali, mirando a un futuro più stabile e integrato socialmente per coloro che vivono con questo tipo di funzionamento intellettivo.
Disturbo Borderline di Personalità (DBP) e FIL

Il Disturbo Borderline di Personalità (DBP) e il Funzionamento Intellettivo Limite (FIL) rappresentano due entità cliniche che spesso possono sovrapporsi, creando un quadro complesso da gestire. Il FIL si manifesta quando il Quoziente Intellettivo (QI) globalmente si colloca tra i 71 e gli 84 punti. Tuttavia, non si tratta di una condizione statica: con il giusto intervento, può migliorare, oppure deteriorarsi fino a sfociare in una disabilità intellettiva vera e propria. D’altra parte, il DBP può compromettere il rendimento scolastico e l’integrazione lavorativa dei soggetti, spesso ostacolati da impulsività e comportamenti autolesionistici. Una storia di trascuratezza o abuso nell’infanzia può aggravare queste manifestazioni, accentuando un sentimento di vuoto e una rabbia cronica. Le dinamiche relazionali e affettive nei soggetti con disturbo borderline di personalità possono influenzare anche la sfera del sesso e delle relazioni intime, portando a comportamenti impulsivi o a difficoltà nella gestione delle emozioni legate all’intimità. Non di rado, il FIL è associato ad altri disturbi, come problemi di attenzione, iperattività o disturbi della personalità. La complessità di queste condizioni richiede un approccio terapeutico dedicato e personalizzato.
Disregolazione emotiva
La disregolazione emotiva è una componente centrale del Disturbo Borderline di Personalità, caratterizzata dalla difficoltà nel gestire emozioni intense e fluttuanti. Chi ne soffre può sperimentare scoppi d’ira improvvisi e cambiamenti emotivi drastici che appaiono sproporzionati. Questa instabilità è una delle cause dei comportamenti impulsivi e rischiosi tipici del DBP, come l’autolesionismo o l’abuso di sostanze. La capacità di vivere simultaneamente emozioni contrastanti rende le relazioni interpersonali particolarmente tumultuose e difficili da mantenere. I soggetti possono vivere una continua lotta per raggiungere una regolazione delle emozioni che appare spesso fuori portata. La difficoltà nel controllo delle emozioni, specialmente della rabbia, può condurre a esplosioni violente che complicano ulteriormente le interazioni sociali e la vita personale.
Autolesionismo e gestione delle crisi
L'autolesionismo, spesso senza intenti suicidari, è un comportamento comune nelle persone con Disturbo Borderline di Personalità. Viene utilizzato come una strategia disfunzionale per affrontare emozioni travolgenti e dolorose, come l'irritabilità e la tristezza profonda che il DBP porta con sé. Questo comportamento è accompagnato da una forte impulsività, poiché rappresenta un tentativo di alleviare sensazioni intense di vergogna o colpa. Accanto all'autolesionismo, gli individui con DBP possono mostrare esplosioni di rabbia e difficoltà a gestire situazioni emotive stressanti. Queste reazioni estreme vengono spesso innescate dalla paura dell’abbandono, portando a comportamenti protettivi che possono risultare pericolosi. Gli sforzi per colmare un senso di vuoto emotivo si traducono in azioni avventate che perpetuano un ciclo di crisi difficile da interrompere.
Psicoterapia personalizzata
La psicoterapia personalizzata è fondamentale per coloro che affrontano il Disturbo Borderline di Personalità, poiché richiede un approccio centrato sulle specifiche esigenze del paziente. L'importanza di una relazione terapeutica solida è critica: stabilisce un contesto sicuro in cui il paziente può esplorare e interpretare le proprie esperienze. La possibilità di adattare l'approccio psicoterapico, come includere componenti della psicoterapia psicoanalitica quando necessario, è essenziale per affrontare l'impulsività e l'instabilità emotiva caratteristiche del DBP. Nel contesto di una terapia personalizzata, il trasferimento delle aspettative sul terapeuta, noto come transfert, deve essere gestito con sensibilità. È cruciale creare un percorso terapeutico che consideri non solo i sintomi ma anche le complesse dinamiche personali e relazionali del paziente, facilitando una comprensione e una gestione più efficace del disturbo.
Conclusioni
In sintesi, il disturbo borderline di personalità e il funzionamento intellettivo limite sono condizioni che richiedono attenzione, consapevolezza e un approccio integrato da parte di tutti gli attori coinvolti. La diagnosi differenziale e la valutazione del QI sono strumenti essenziali per comprendere la natura delle difficoltà e pianificare interventi mirati. Il ruolo del docente, insieme a quello degli altri professionisti, è determinante nel creare un ambiente scolastico e sociale che favorisca l’inclusione e il benessere degli alunni con funzionamento intellettivo limite.
Promuovere la consapevolezza e la comprensione di queste condizioni è fondamentale per ridurre lo stigma e sostenere gli individui nel loro percorso di crescita personale e sociale. Investire nella formazione, nella ricerca e nello sviluppo di strategie di intervento efficaci rappresenta la chiave per garantire a tutti, indipendentemente dal proprio funzionamento intellettivo o dalla presenza di un disturbo borderline di personalità, la possibilità di realizzare il proprio potenziale e di vivere in un ambiente accogliente e rispettoso.
Domande Frequenti
Che cos'è il funzionamento intellettivo limite (FIL)?
Il funzionamento intellettivo limite (FIL) è una condizione caratterizzata da un quoziente intellettivo (QI) compreso tra 71 e 84, che si colloca tra l'intelligenza nella norma e la disabilità intellettiva. Le persone con FIL possono avere difficoltà nell'adattarsi alle richieste scolastiche, sociali e lavorative, necessitando di supporti specifici.
Qual è la differenza tra funzionamento intellettivo limite e disturbo borderline di personalità?
Il funzionamento intellettivo limite riguarda principalmente le capacità cognitive e l'adattamento sociale, mentre il disturbo borderline di personalità (DBP) si caratterizza per instabilità emotiva, difficoltà nei rapporti interpersonali e comportamenti impulsivi. Sebbene possano coesistere, sono condizioni distinte che richiedono approcci terapeutici differenti.
Come si diagnostica il funzionamento intellettivo limite?
La diagnosi del FIL si basa su una valutazione multidimensionale che comprende il test del quoziente intellettivo (QI), l'analisi delle abilità adattive e una valutazione clinica completa per escludere altre condizioni o disturbi associati.
Quali sono le strategie educative per supportare gli alunni con FIL?
Le strategie educative includono la personalizzazione del piano didattico attraverso un Piano Didattico Personalizzato (PDP), l'uso di strumenti compensativi e misure dispensative, oltre a interventi di supporto socio-emotivo e integrazione scolastica mirata.
È possibile migliorare il funzionamento cognitivo nei soggetti con FIL?
Sì, con interventi educativi, psicopedagogici e terapeutici mirati è possibile migliorare le capacità cognitive e adattive delle persone con FIL, favorendo un migliore inserimento sociale e scolastico.
Quali sono i principali sintomi del disturbo borderline di personalità?
I sintomi principali includono instabilità emotiva, impulsività, difficoltà nel controllo degli impulsi, comportamenti autolesionistici, paura dell'abbandono e relazioni interpersonali instabili.
Come si gestisce la disregolazione emotiva nel disturbo borderline di personalità?
La disregolazione emotiva si gestisce attraverso psicoterapie specifiche come la Dialectical Behavior Therapy (DBT), supporto farmacologico e interventi personalizzati che aiutano il paziente a regolare le emozioni e migliorare la qualità della vita.
Quando è necessario rivolgersi a uno specialista?
È consigliabile rivolgersi a uno specialista in presenza di difficoltà cognitive persistenti, problemi emotivi o comportamentali che compromettono la vita quotidiana, per una valutazione accurata e un piano di intervento adeguato.
Il funzionamento intellettivo limite è una condizione permanente?
Il FIL può essere stabile nel tempo, ma con adeguato supporto educativo, psicologico e sociale, le persone possono migliorare significativamente il loro funzionamento e la qualità della vita.
Come può la famiglia supportare un individuo con FIL o disturbo borderline?
La famiglia ha un ruolo fondamentale nel fornire un ambiente di sostegno, comprensione e collaborazione con i professionisti per favorire il percorso di crescita, il benessere emotivo e l'inclusione sociale dell'individuo.
Contenuto originale del team di redazione di Upbility. È vietata la riproduzione di questo articolo, in tutto o in parte, senza indicare il nome dell'editore.
Riferimenti
-
American Psychiatric Association (2013). Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders (5ª ed.). Washington, D.C.: APA.
-
Biaggini, V. I. (2004). Funzionamento Cognitivo Borderline in età evolutiva: un rischio sottovalutato? Psicologia Clinica dello Sviluppo, 1, 29-46.
-
Cornoldi, C., Giofrè, D., Orsini, A., & Pezzuti, L. (2014). Differences in the intellectual profile of children with intellectual vs. learning disability. Research in Developmental Disabilities, 35(9), 2224-2230.
-
Linehan, M. M. (1993). Cognitive-Behavioral Treatment of Borderline Personality Disorder. New York: Guilford Press.
-
Vianello, R., Cornoldi, C., Buono, S., Termine, C., & Bartoli, B. (2017). Riflessioni sul Funzionamento Intellettivo Limite o Borderline: proposta per una Discussione. Psicologia Clinica dello Sviluppo, 21(2), 257-276.
-
Wallander, J. L., Dekker, M. C., & Koot, H. M. (2003). Psychopathology in children and adolescents with intellectual disability: Measurement, prevalence, course and risk. In L. M. Glidden (Ed.), International Review of Research in Mental Retardation (Vol. 36, pp. 93-134). San Diego, CA: Academic Press.
-
Zanarini, M. C., Frankenburg, F. R., Hennen, J., & Silk, K. R. (2003). The longitudinal course of borderline psychopathology: 6-year prospective follow-up of the phenomenology of borderline personality disorder. American Journal of Psychiatry, 160(2), 274-283.