Dislessia cause: fattori genetici, ambientali e diagnosi
La dislessia è un disturbo della lettura e scrittura con cause, tra cui la dislessia cause, sia genetiche che ambientali. Geni specifici e complicazioni in gravidanza sono tra i principali fattori.
Elementi Principali
- La dislessia è un disturbo dell’apprendimento che influisce sulla lettura e sulla scrittura, senza correlazione con l’intelligenza dell’individuo.
- Fattori genetici e ambientali giocano un ruolo cruciale nello sviluppo della dislessia, con una predisposizione genetica che tende a manifestarsi in famiglie.
- Una diagnosi precoce e un supporto adeguato sono essenziali per prevenire frustrazioni e problemi psicologici nei bambini dislessici.
Che cos'è la dislessia?

La dislessia è un disturbo specifico dell’apprendimento che influisce notevolmente sulla capacità di leggere e scrivere. Questo disturbo del neurosviluppo non è il risultato di un’intelligenza ridotta; infatti, molte persone dislessiche possiedono livelli di intelligenza normali o addirittura superiori alla media. È importante capire che la dislessia non è una malattia che può essere curata, ma una condizione permanente che accompagna l’individuo per tutta la vita.
Nonostante la dislessia rappresenti una sfida significativa, le difficoltà possono essere compensate con il giusto supporto e gli strumenti adeguati. La dislessia richiede un diverso funzionamento del cervello, che implica maggiore tempo e attenzione per l’apprendimento rispetto ai coetanei. Tuttavia, con l’aiuto adeguato, le persone dislessiche possono raggiungere risultati notevoli in vari ambiti della vita.
Il riconoscimento precoce del disturbo e una diagnosi tempestiva sono fondamentali per evitare che la dislessia influisca negativamente sulla scolarizzazione e sull’autostima dell’individuo. È cruciale che genitori, insegnanti e professionisti della salute siano informati e preparati a identificare i sintomi della dislessia e a fornire il supporto necessario.
Cause genetiche della dislessia

La dislessia ha una forte componente genetica. Le ricerche hanno identificato vari geni associati al linguaggio che contribuiscono allo sviluppo della dislessia, come il gene DYX1C1 situato sul cromosoma 15. Questa predisposizione genetica significa che la dislessia tende a presentarsi in famiglie, con circa il 70% dei casi che mostrano una familiarità del disturbo.
In altre parole, generalmente si nasce dislessici. La predisposizione genetica gioca un ruolo significativo nella comparsa della dislessia, rendendo essenziale la consapevolezza e l’attenzione alla storia familiare quando si valutano le difficoltà di apprendimento di un bambino.
Fattori ambientali e neurobiologici
I disturbi specifici dell’apprendimento, come la dislessia, sono considerati disturbi del neurosviluppo che influenzano le abilità di lettura, scrittura e calcolo. La combinazione di fattori genetici e ambientali è cruciale nella genesi dei disturbi specifici dell’apprendimento, poiché questi fattori influenzano lo sviluppo del cervello.
L’esposizione a sostanze tossiche durante la gravidanza è uno dei fattori ambientali che possono aumentare il rischio di dislessia. Inoltre, complicanze durante la gravidanza o il parto, così come problemi neonatali, possono causare sofferenze cerebrali che contribuiscono allo sviluppo della dislessia.
Anche la prematurità e problemi di udito durante l’infanzia sono considerati fattori di rischio associati alla dislessia. Questi elementi possono interferire con lo sviluppo normale delle capacità linguistiche e di lettura, aggravando le difficoltà di apprendimento e contribuendo a un deficit nelle abilità cognitive.
L’interazione tra questi fattori evidenzia l’importanza di un ambiente sano e di un’attenzione particolare durante la gravidanza e nei primi anni di vita del bambino per ridurre il rischio di sviluppare disturbi dell’apprendimento come la dislessia.
Dislessia evolutiva e acquisita

La dislessia può essere classificata in due forme principali: evolutiva e acquisita. La dislessia evolutiva è un disturbo di lettura che si manifesta in età evolutiva ed è presente fin dalla nascita. Le cause della dislessia evolutiva sono associate a uno sviluppo neurologico atipico. Inoltre, vi è un modo diverso di apprendere.
Al contrario, la dislessia acquisizione si manifesta a seguito di traumi o malattie in età avanzata. Ad esempio, un trauma cranico o una malattia neurologica possono danneggiare le aree del cervello responsabili della lettura e della scrittura, causando dislessia acquisita.
I bambini dislessici possono iniziare a parlare più tardi rispetto ai loro coetanei, avere problemi di articolazione e difficoltà a ricordare nomi di lettere, numeri e colori. Queste caratteristiche sintomi precoci possono essere indicativi di dislessia evolutiva e richiedono un’attenta osservazione e valutazione da parte di genitori e insegnanti.
Sintomi della dislessia nelle diverse età
I sintomi della dislessia variano a seconda dell’età dell’individuo. In età prescolare, i segnali possono includere una ritardata produzione linguistica e difficoltà nell’apprendere e pronunciare parole nuove o complesse.
Nei bambini in età scolare, i sintomi principali della dislessia comprendono difficoltà di lettura e scrittura, errori di pronuncia e confusione tra lettere simili. Questi bambini possono avere difficoltà a collegare lettere e suoni e spesso faticano a creare parole.
I sintomi generali della dislessia includono difficoltà di lettura, comprensione del testo e problemi nello scandire parole, nonché nello scrivere e parlare in modo lineare. Questi problemi persistono anche in età adulta se non diagnosticati e trattati adeguatamente.
Molti adulti non sanno di essere dislessici a causa della mancanza di una diagnosi precedente, il che può portare a difficoltà persistenti nella vita quotidiana e professionale, oltre a una certa incapacità.
Diagnosi di dislessia

La diagnosi di dislessia coinvolge numerosi professionisti, tra cui:
- insegnanti
- neuropsichiatri infantili
- psicologi
- logopedisti
La prima visita per la diagnosi è generalmente condotta da un neuropsichiatra infantile, che raccoglie l’anamnesi e conduce un esame neurologico.
È fondamentale che i genitori siano informati delle difficoltà dei loro figli in modo supportivo, per evitare di creare ansia e frustrazione nel bambino. Gli insegnanti hanno il compito di monitorare le difficoltà di apprendimento e la coordinazione degli alunni e suggerire un allarme se necessario.
La diagnosi di dislessia viene tipicamente effettuata al termine del secondo anno della scuola primaria per la lettura e la scrittura. I criteri diagnostici secondo il DSM 5 prevedono capacità di lettura e scrittura inferiori rispetto all’età, all’intelligenza e alla scolarità del bambino.
Una diagnosi precoce di dislessia è fondamentale per prevenire frustrazioni e demoralizzazione, evitando così un circolo vizioso nel bambino. I bambini non diagnosticati possono sviluppare problemi come isolamento sociale, aggressività e disturbi comportamentali in classe.
Conseguenze psicologiche della mancata diagnosi
La dislessia ha un impatto significativo sulla vita delle persone, influenzando le loro opportunità e la loro autostima. Le conseguenze psicologiche di una mancata diagnosi di dislessia possono includere:
- bassa autostima
- frustrazione
- isolamento sociale
- disturbi d’ansia
- depressione
Gli insegnanti tendono a descrivere gli studenti con dislessia non diagnosticata come svogliati o pigri, senza comprendere le loro reali difficoltà. Un ambiente stressante può ostacolare lo sviluppo cerebrale e aggravare i sintomi della dislessia, complicando ulteriormente la situazione psicologica degli individui.
Strategie di supporto e strumenti compensativi
Per aiutare le persone dislessiche a superare le loro difficoltà, esistono vari strumenti compensativi e strategie di supporto. Ad esempio, software di sintesi vocale possono facilitare la lettura, mentre il programma LibroAID offre libri di testo in formato digitale per aiutare gli studenti con difficoltà di lettura e dsa, utilizzando la parola giusta per ogni contesto.
I libri digitali parlanti, che combinano testo scritto e lettura ad alta voce, migliorano l’esperienza di apprendimento per le persone dislessiche. Gli audiolibri rappresentano un’alternativa utile alla lettura tradizionale, permettendo ai dislessici di accedere ai contenuti senza le difficoltà del suono della lettura.
I laboratori specialistici possono fornire percorsi su come utilizzare efficacemente gli strumenti compensativi, aiutando gli studenti a sviluppare autonomia nello studio. È fondamentale che ogni studente, insieme ai ricercatori, impari a conoscere le proprie difficoltà e strategie per superarle, migliorando i propri studi e le proprie operazioni di apprendimento.
Celebrità con dislessia

Molte celebrità hanno affrontato la dislessia e hanno raggiunto il successo, dimostrando che la maggior parte è possibile superare le difficoltà legate a questo disturbo e trovare cure efficaci.
Ecco alcuni esempi di personaggi noti che hanno eccelso nei loro campi nonostante le sfide della dislessia:
- Steven Spielberg
- Whoopi Goldberg
- Winston Churchill
- John Lennon
- Tom Cruise
Questi individui sono la prova che con determinazione e impegno, è possibile superare le avversità, e questo è un motivo dal quale possiamo trarre un punto di vista sul significato per ispirarci a loro.
Queste celebrità hanno mostrato resilienza e tenacia, utilizzando la loro esperienza con la dislessia per motivarsi a non arrendersi. Le loro storie possono servire da fonte di ispirazione per chiunque affronti le sfide della dislessia, dimostrando che con il giusto supporto e determinazione, è possibile raggiungere grandi traguardi.
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Sommario
La dislessia è un disturbo complesso che richiede una comprensione approfondita delle sue cause genetiche, ambientali e neurobiologiche. La diagnosi precoce e il supporto adeguato sono fondamentali per aiutare le persone dislessiche a superare le loro difficoltà e a realizzare il loro potenziale.
Le storie di successo di celebrità con dislessia mostrano che, nonostante le sfide, è possibile raggiungere grandi risultati. È cruciale continuare a sensibilizzare su questo disturbo e a fornire le risorse necessarie per migliorare la qualità della vita di chi ne è affetto.
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Domande Frequenti
Che cos'è la dislessia?
La dislessia è un disturbo specifico dell'apprendimento che influisce sulla lettura e la scrittura, e non è legata a un'intelligenza inferiore. Pur essendo una condizione permanente, è possibile gestire le difficoltà attraverso strumenti compensativi adeguati.
Quali sono le cause genetiche della dislessia?
Le cause genetiche della dislessia sono associate a anomalie nell'espressione di geni legati al linguaggio, come il gene DYX1C1 sul cromosoma 15, con una significativa familiarità in circa il 70% dei casi. Ciò sottolinea l'importanza della componente genetica nella predisposizione a questo disturbo.
Quali sono i sintomi della dislessia nelle diverse età?
I sintomi della dislessia variano con l'età: nei bambini in età prescolare, si osservano ritardi nella produzione linguistica e difficoltà nel pronunciare parole, mentre nei bambini in età scolare si manifestano difficoltà nella lettura e nella scrittura. Negli adulti, le difficoltà possono persistere, influenzando la vita quotidiana e professionale.
Come viene diagnosticata la dislessia?
La dislessia viene diagnosticata attraverso una valutazione multidisciplinare che coinvolge insegnanti, neuropsichiatri infantili, psicologi e logopedisti, tipicamente al termine del secondo anno della scuola primaria. La diagnosi si basa su criteri di lettura e scrittura che risultano inferiori rispetto all'età e all'intelligenza del bambino.
Quali strategie di supporto e strumenti compensativi sono disponibili per i dislessici?
Tra le strategie di supporto per i dislessici, si includono software di sintesi vocale, libri di testo in formato digitale e audiolibri, che possono essere efficacemente utilizzati con l'assistenza di laboratori specialistici per migliorare l'autonomia nello studio.
Riferimenti
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