Con il giusto sostegno, i bambini possono imparare a svolgere le attività quotidiane senza pianti o scatti d’ira
Katherine Martinelli
Molti bambini hanno difficoltà a passare da un’attività all’altra e lo dimostrano con comportamenti fastidiosi (pianto, blocco) o preoccupanti (scatti d’ira e crisi di nervi).
I genitori e gli insegnanti possono aiutarli ad affrontare meglio questi cambiamenti ricorrendo a diverse strategie, ma può essere necessario un po’ di tempo per capire che cosa si adatta meglio a un certo bambino.
I consigli che seguono sono validi per tutti, ma in particolare per chi soffre di ADHD, ansia, autismo o disturbi dell’elaborazione sensoriale, per i quali piccoli accorgimenti possono fare la differenza tra una giornata buona e una cattiva. Dopo un primo periodo di assestamento, i risultati saranno incoraggianti.
Creare abitudini Un bambino “si rifiuta di passare a una nuova attività perché ama l’abitudine e la routine” spiega Michael Rosenthal, neuropsicologo clinico. “Per questo bisogna creare abitudini strutturate all’interno del cambiamento stesso”.
Per quei cambi di attività che avvengono ogni giorno, come spegnere il telefono prima di andare a dormire, le abitudini strutturate possono essere molto utili: seguire una routine prima di andare a letto può sembrare una cosa da bambini ma in realtà è tranquillizzante e utile anche per i più grandi (e per gli adulti!).
Anticipazione e conto alla rovescia Oltre alla routine, anche l’anticipazione e il conto alla rovescia sono molto utili. La mattina si può fare un sommario di come sarà la giornata. Rosenthal suggerisce di creare una sorta di gioco di ruolo in cui si passa insieme da un’attività all’altra per “coinvolgere i bambini nel processo”.
Prima di qualsiasi cambio di attività si deve dare un tempo preciso e una descrizione di quello che succederà durante il conto alla rovescia (in venti minuti, poi in dieci, poi in cinque sarà ora di finire la colazione e prepararsi per andare a scuola). Questo “consente di prepararsi emotivamente all’evento” spiega Rosenthal.
Creare una colonna sonora Per i più piccoli le canzoni sono uno strumento molto utile che li aiuta ad acquisire nuove abitudini. Se ne possono trovare (o creare!) una grande varietà, da usare mentre ci si lava, ci si allaccia le scarpe o ci si pettina.
Rappresentazione visiva Per altri può essere utile una rappresentazione visiva con disegni che illustrino i passaggi e le azioni da svolgere. Si trovano facilmente nelle classi elementari e possono essere adattati a casa.
Ottenere l’attenzione “È importante stabilire una connessione con il bambino, soprattutto se affetto da ADHD, per assicurarsi di avere la sua attenzione e di star trasmettendo le informazioni in modo efficace”, spiega Matthew Rouse, psicologo clinico dell’ADHD and Disruptive Behavior Disorder Center del Child Mind Institute. Per esempio si può cercare il contatto visivo, sedersi accanto al bambino, posare una mano sulla spalla o chiedergli di ripetere ciò che si è detto. Urlare dall’altra parte della stanza e sperare di essere ascoltati non funziona ed è controproducente per entrambi.
Stabilire delle ricompense Rouse spiega che le ricompense possono essere efficaci per tutti i tipi di bambini: da semplici adesivi o dolcetti fino a un sistema di punteggio con un premio finale, questa strategia può essere adottata sia dagli insegnanti sia dai genitori. Quando il bambino ha acquisito l’abitudine e il passaggio da un’attività all’altra diventa semplice, il sistema di ricompense deve essere interrotto o modificato.
Reagire in modo adeguato Se le cose non vanno come dovrebbero, meglio fare finta di niente e non esasperare la situazione, consiglia il dottor David Anderson, direttore dell’ADHD and Disruptive Behavior Disorder Center del Child Mind Institute.
“Si deve ignorare il bambino almeno finché non fa uno sforzo per cambiare la situazione. Se si sta comportando davvero male, si possono adottare delle misure adeguate per fargli capire che c’è un limite”.
Enfatizzare le situazioni positive Infine, Rouse incoraggia i genitori a riconoscere quando le cose vanno bene. “Per ogni volta in cui è andata male, ce ne saranno state molte altre in cui è andato tutto liscio. Non perdete l’opportunità di dimostrarvi entusiasti e dire che è andata benissimo, che è stato perfetto, che siete davvero contenti del modo in cui ha spento la televisione e ha cominciato a lavarsi denti, che ora avrete più tempo per leggere prima di andare a dormire”.
Con il giusto sostegno, i bambini possono imparare a svolgere le attività quotidiane senza pianti o scatti d’ira.
Katherine Martinelli è una giornalista che pubblica su testate internazionali e scrive di diversi argomenti, tra cui genitorialità, cibo, viaggi e istruzione. È anche mamma di un neonato molto curioso.
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