Il ruolo dell'insegnante di sostegno è di fondamentale importanza nel contesto educativo, poiché accompagna studenti con esigenze particolari verso il raggiungimento di obiettivi di apprendimento rilevanti. Questa figura professionale non solo offre supporto al bambino, ma costituisce anche un ponte essenziale tra la scuola e la famiglia, contribuendo a creare un ambiente scolastico inclusivo e stimolante. Tuttavia, per garantire un supporto veramente efficace, è imprescindibile conoscere anche gli atteggiamenti che un insegnante di sostegno dovrebbe evitare di adottare.
Insegnante di Sostegno: Cosa Non Deve Fare - Elementi Principali
- Collaborazione e comunicazione: L’insegnante di sostegno deve mantenere un dialogo costante con la famiglia, gli specialisti e il team docente per garantire un percorso educativo personalizzato e inclusivo.
- Promozione dell’autonomia: È fondamentale evitare di sostituirsi all’alunno nelle attività, favorendo invece lo sviluppo delle sue capacità e l’inclusione nel gruppo classe.
- Didattica personalizzata e creativa: Utilizzare metodi didattici diversificati e innovativi, integrando materiali didattici adeguati e tecnologie assistive, per rispondere efficacemente ai bisogni specifici degli studenti con disabilità.
Una gestione efficace delle strategie e delle risorse è fondamentale per favorire l’inclusione scolastica e rispondere alle diverse esigenze degli alunni.
Introduzione all'importanza del ruolo

L’insegnante di sostegno svolge una funzione fondamentale nella scuola, assistendo bambini e ragazzi con disabilità o che necessitano di sostegno aggiuntivo. La sua missione principale è promuovere l’integrazione scolastica e sociale degli alunni disabili, garantendo loro il diritto allo studio e favorendo una didattica personalizzata. Le responsabilità dell'insegnante di sostegno comprendono anche il rispetto degli obblighi di servizio previsti dalle normative scolastiche.
Un approccio umanistico ed empatico è essenziale per l’insegnante di sostegno, che deve contribuire alla crescita e alla formazione degli studenti. L’esperienza pratica, unita a una solida preparazione teorica acquisita anche tramite la partecipazione a un corso di formazione specifico, è fondamentale per affrontare le sfide quotidiane e sviluppare le competenze richieste. La collaborazione con gli altri docenti e la creazione di un percorso educativo inclusivo sono aspetti cruciali per un ambiente di apprendimento positivo, in cui le istituzioni scolastiche svolgono un ruolo di supporto e coordinamento.
Per instaurare un rapporto di fiducia con le famiglie, l’insegnante di sostegno deve essere un punto di riferimento, flessibile e aperto al dialogo. È necessario lavorare in sinergia con i consigli di classe e il Gruppo di Lavoro Operativo per sviluppare un programma educativo individualizzato e interventi personalizzati, utilizzando tecnologie assistive quando necessario.
Per riassumere, la figura dell’insegnante di sostegno è centrale per l’inclusione scolastica, richiedendo competenze specifiche, esperienza e un impegno costante nella promozione dell’integrazione degli alunni con disabilità, in stretta collaborazione con le istituzioni e nel rispetto delle funzioni e dei servizi previsti dal sistema scolastico.
Evitare di trascurare il dialogo con la famiglia
Il dialogo con la famiglia è un pilastro fondamentale per l’insegnante di sostegno, poiché il suo ruolo si fonda sull’interazione non solo con gli alunni, ma anche con i genitori. Un contatto diretto e costante con la famiglia facilita un supporto educativo più efficace per l’alunno con esigenze speciali.
Evitare di trascurare il dialogo con la famiglia è essenziale per sviluppare strategie didattiche che siano adeguate e personalizzate. La comunicazione continua con i genitori permette di instaurare relazioni positive che contribuiscono a creare un clima scolastico più inclusivo e sereno, favorendo l’integrazione scolastica.
Rischi del Trascurare il Dialogo:
- Compromissione della qualità del supporto.
- Mancanza di strategie didattiche personalizzate.
- Disallineamento nelle aspettative di interventi educativi.
- Creazione di un clima scolastico meno inclusivo.
In sintesi, instaurare e mantenere una comunicazione aperta e collaborativa con la famiglia è cruciale per garantire il diritto allo studio e il benessere dell’alunno. Gli insegnanti di sostegno devono considerare la famiglia come parte integrante del loro lavoro di gruppo, essenziale per il successo del programma educativo e dell’inclusione scolastica.
Non sostituirsi al bambino nelle attività
Uno degli errori più comuni che un insegnante di sostegno deve evitare è quello di sostituirsi al bambino durante le attività scolastiche. Questo comportamento può ridurre l’efficacia del supporto all’inclusione, limitando lo sviluppo dell’autonomia e della fiducia dell’alunno con disabilità.
In alcune situazioni, la presenza di un altro adulto di riferimento in aula può favorire l’inclusione, offrendo supporto senza sostituirsi al bambino e contribuendo a creare un ambiente scolastico più flessibile e accogliente.
Le attività scolastiche si svolgono principalmente in aula, dove è fondamentale che l’ambiente sia inclusivo e favorisca la partecipazione attiva di tutti gli studenti.
Cosa Non Deve Fare:
- Esonerare il bambino dalle attività comuni: Il docente di sostegno dovrebbe sempre promuovere la partecipazione attiva dell'alunno nel gruppo classe.
- Intervenire eccessivamente: È importante intervenire solo quando strettamente necessario, per permettere al bambino di sviluppare abilità proprie e autonomia.
- Assumere un ruolo centralizzante: Il focus deve essere sull'integrazione nella comunità scolastica, piuttosto che sul fare le cose al posto del bambino.
L'approccio corretto è quello di fungere da guida e facilitatore, piuttosto che da sostituto. Questo non solo aiuta a sviluppare le capacità individuali dell'alunno, ma crea anche un ambiente educativo più inclusivo e rispettoso delle capacità di tutti gli studenti.
Non trattare il bambino diversamente dai coetanei
L’insegnante di sostegno gioca un ruolo cruciale nell’integrazione scolastica degli alunni con disabilità, tuttavia, ci sono azioni che devono essere evitate per promuovere un ambiente inclusivo ed equo.
Cosa non deve fare l’insegnante di sostegno:
- Evitare Trattamenti Differenziati: Non trattare il bambino con disabilità come diverso dai suoi coetanei. Ogni azione che possa evidenziare una differenza ingiustificata rischia di compromettere l’inclusione.
- Non Assumere un Ruolo Sostitutivo: È importante non sostituirsi al bambino nelle sue attività. Incoraggiare l’autonomia è fondamentale per il suo sviluppo. Ogni ragazzo necessita di un supporto personalizzato per promuovere la propria autonomia e l’inclusione scolastica.
- Non Isolarlo dal Gruppo: L’alunno deve sentirsi parte integrante della classe. L’insegnante di sostegno deve facilitare l’interazione sociale e la partecipazione a tutte le attività collettive. Dove necessario, il docente di sostegno può essere coinvolto in più classi, supportando diversi alunni con disabilità e favorendo l’inclusione in tutte le sezioni o classi di cui si occupa.
- Evitare di Concentrarsi Solo sul Bambino con Disabilità: È essenziale condividere la responsabilità dell’intero gruppo classe, collaborando con i docenti curricolari e il Consiglio di Classe per la programmazione educativa e didattica.
Seguendo questi principi, l’insegnante di sostegno può contribuire efficacemente a un ambiente scolastico inclusivo e favorevole a ogni alunno.
Evitare di identificare il bambino con la sua problematica
L’insegnante di sostegno svolge un ruolo cruciale nell’integrazione scolastica degli alunni con disabilità. Le problematiche scolastiche e sociali possono influenzare il percorso di inclusione e devono essere affrontate con attenzione. Un’importante responsabilità è evitare di identificare il bambino esclusivamente con la sua problematica.
Cosa non deve fare:
- Non sostituirsi all'alunno: L'insegnante deve promuovere l'autonomia e la responsabilità dello studente, evitando di fare le cose al posto suo.
- Evitare etichette: Concentrarsi sulle capacità e progressi dell'alunno, non solo sui suoi limiti.
- Non svolgere altre funzioni: Non dedicarsi a compiti che possano compromettere il progetto di integrazione dell'alunno.
Collaborazioni essenziali:
- Specialisti: Collaborare con tutti i professionisti coinvolti.
- Genitori: Costruire un rapporto di fiducia e supporto continuo.
Lavorare in sinergia con il Gruppo di Lavoro Operativo e il Consiglio di Classe, mantenendo sempre al centro il diritto allo studio e la valorizzazione delle competenze individuali, è fondamentale per un'educazione inclusiva e personalizzata.
Non adottare metodi didattici monotoni

L’insegnante di sostegno gioca un ruolo fondamentale nell’inclusione scolastica, collaborando strettamente con il docente curricolare per la creazione di un programma educativo efficace. È essenziale evitare metodi didattici monotoni che potrebbero limitare l’integrazione dell’alunno con disabilità.
La gestione delle difficoltà che gli studenti possono incontrare, come disabilità, disturbi dell'apprendimento o altre problematiche, è parte integrante del lavoro dell’insegnante di sostegno, che deve adottare strategie e competenze specifiche per supportare ogni alunno.
Nella pianificazione educativa, ogni proposta didattica deve essere personalizzata per valorizzare le capacità di tutti gli studenti e favorire un apprendimento realmente inclusivo.
Ecco alcune pratiche che l'insegnante di sostegno dovrebbe evitare:
- Proporre lezioni uniformi: Lezioni identiche per ogni alunno non tengono conto delle esigenze individuali e possono ostacolare la personalizzazione didattica.
- Ignorare la diversificazione: È importante adattare i metodi di insegnamento per coinvolgere la comunità scolastica nel suo complesso.
- Tralasciare la tecnologia assistiva: Non sfruttare le tecnologie disponibili può limitare l'efficacia dell'intervento educativo.
Approcci alternativi:
- Didattica personalizzata: Utilizzare strategie differenziate per la pianificazione educativa che rispondano ai bisogni specifici degli studenti.
- Collaborazione attiva: Lavorare con il Gruppo di Lavoro Operativo e il Consiglio di Classe per un programma individualizzato.
- Interventi interattivi: Impiegare attività dinamiche e di gruppo per stimolare l'interesse e l'apprendimento.
Evitare la monotonia nell'insegnamento non solo facilita l’integrazione scolastica, ma promuove anche un ambiente di apprendimento più stimolante e inclusivo.
Mantenere alta l'inventiva nelle strategie educative

Mantenere alta l’inventiva nelle strategie educative è essenziale per un insegnante di sostegno. Questo approccio non solo stimola l’interesse dell’alunno con disabilità, ma favorisce anche l’inclusione nel gruppo classe.
L’insegnante di sostegno rappresenta una risorsa fondamentale per la scuola, contribuendo in modo strategico alla crescita e al benessere degli alunni e dell’intero ambiente educativo.
Un aspetto cruciale è l’uso di tecnologie assistive, che possono essere integrate in attività giornaliere per arricchire il programma educativo personalizzato. Inoltre, l’esperienza pratica maturata sul campo permette di affinare le competenze e di adottare strategie sempre più efficaci nella gestione delle diverse situazioni in aula.
Strategie Creative
- Laboratori Interattivi: Creare situazioni di apprendimento dinamiche dove gli alunni partecipano attivamente.
- Progetti di Gruppo: Favorire la collaborazione tra studenti, migliorando la socializzazione e l'apprendimento.
- Tecnologie Assistive: Utilizzare strumenti tecnologici per facilitare la comprensione e l'esecuzione delle attività.
Un insegnante di sostegno deve inoltre collaborare con il Consiglio di Classe e il docente curricolare per creare un ambiente inclusivo. È importante ascoltare le esigenze individuali degli studenti e adattare il programma educativo di conseguenza. Infine, incoraggiare l'autonomia è fondamentale: l'insegnante di sostegno deve evitare di sostituirsi all'alunno nelle attività, ma piuttosto guidarlo verso soluzioni autonome.
Innovazione nelle metodologie educative e un approccio umanistico ed empatico assicurano il diritto allo studio e l’integrazione scolastica efficace.
Conclusione e riflessioni finali
L’insegnante di sostegno svolge un ruolo cruciale nel garantire l’inclusione scolastica e il diritto allo studio degli alunni con disabilità. È essenziale che egli non si limiti a svolgere i compiti al posto del bambino, ma piuttosto favorisca l’autonomia e la crescita personale attraverso strategie didattiche personalizzate. La cooperazione con la famiglia e con gli specialisti diventa un pilastro fondamentale per il successo del percorso educativo, assicurando un approccio umanistico e centrato sullo studente. Per garantire una reale inclusione scolastica, è fondamentale che la scuola disponga di risorse adeguate, sia umane che materiali, così da poter rispondere efficacemente alle diverse esigenze degli alunni.
Cosa non deve fare un insegnante di sostegno:
- Sostituirsi completamente allo studente nei compiti.
- Agire isolatamente rispetto al Consiglio di Classe o al Gruppo di Lavoro Operativo.
- Ignorare le esigenze di programmazione educativa individualizzata.
- Trascurare il dialogo e la collaborazione con la comunità scolastica e i docenti curricolari.
Possedere competenze specifiche e stabilire relazioni di fiducia aiuta a favorire un ambiente di apprendimento inclusivo e arricchente per tutta la classe, promuovendo interventi individualizzati e l’uso di tecnologie assistive quando necessario. In questo contesto, l’insegnante di sostegno diventa un cardine fondamentale per l’integrazione scolastica e il suo merito deve essere riconosciuto e valorizzato all’interno della comunità educativa.
Domande Frequenti
1. Cosa non deve fare un insegnante di sostegno?Un insegnante di sostegno non deve sostituirsi all’alunno nelle attività, trattare il bambino in modo differente rispetto ai coetanei, trascurare il dialogo con la famiglia e adottare metodi didattici monotoni. Deve inoltre evitare di identificare l’alunno con la sua problematica, promuovendo invece autonomia e inclusione.
2. Quali sono le mansioni principali dell’insegnante di sostegno?Le mansioni includono la progettazione di interventi personalizzati, la collaborazione con il Consiglio di Classe e il Gruppo di Lavoro Operativo, il supporto all’apprendimento e alla socializzazione dell’alunno con disabilità, e la comunicazione costante con la famiglia e gli specialisti.
3. L’insegnante di sostegno può sostituire altri docenti?Il ruolo dell’insegnante di sostegno è regolato da un contratto specifico che definisce le sue funzioni e responsabilità. In linea generale, il docente di sostegno non dovrebbe essere utilizzato per sostituire colleghi assenti, salvo in caso di necessità eccezionali e non risolvibili diversamente, per non compromettere il progetto di inclusione e il diritto allo studio dell’alunno con disabilità.
4. Quali competenze deve avere un insegnante di sostegno?Deve possedere competenze didattiche specifiche, conoscenza della pedagogia speciale, capacità relazionali ed empatia, oltre a saper utilizzare tecnologie assistive e adattare le strategie educative alle esigenze individuali degli studenti.
5. Come si diventa insegnante di sostegno?È necessario conseguire una specializzazione tramite percorsi come il TFA (Tirocinio Formativo Attivo) e possedere una formazione adeguata in ambito pedagogico e didattico, oltre a competenze specifiche per lavorare con alunni con disabilità.
6. Qual è il ruolo dell’insegnante di sostegno nella classe?L’insegnante di sostegno è contitolare della classe e lavora per promuovere l’inclusione di tutti gli alunni, non solo di quelli con disabilità, collaborando con gli insegnanti curricolari e partecipando attivamente alla programmazione educativa.
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Riferimenti
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Legge 104/1992 – Legge-quadro per l'assistenza, l'integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate.
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Decreto Ministeriale 182/2020 – Modalità per l'assegnazione delle misure di sostegno e nuovo modello di PEI.
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Nota MIUR prot. n. 9839/2010 – Indicazioni sull'utilizzo dei docenti di sostegno.
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Gruppo di Lavoro Operativo (GLO) – Strumento fondamentale per la programmazione educativa individualizzata.
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Tirocinio Formativo Attivo (TFA) – Percorso di specializzazione per insegnanti di sostegno.
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Linee guida sull'integrazione scolastica degli alunni con disabilità – Circolare MIUR n. 4274/2009.
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Decreto Legislativo 66/2017 – Normativa sull'inclusione scolastica e sul diritto allo studio.