La difficoltà nella lettura non è sempre un semplice ostacolo transitorio nello sviluppo di un bambino. A volte, può essere il primo campanello d'allarme della dislessia, un disturbo che, se non riconosciuto e gestito tempestivamente, può avere ripercussioni significative sul percorso scolastico e sull'autostima. Comprendere i segnali precoci è il primo, fondamentale passo per fornire il giusto supporto. Questo articolo offre una guida chiara per genitori ed educatori, delineando i sintomi per fascia d'età e il percorso da intraprendere dalla prima osservazione alla diagnosi e agli interventi efficaci, trasformando un sospetto in un'opportunità di crescita.
Introduzione: Capire la Dislessia e l'Urgenza del Riconoscimento Precoce

La dislessia è una condizione neurobiologica che riguarda la capacità di leggere in modo accurato e fluente. Non è legata a deficit intellettivi, pigrizia o scarsa istruzione, ma a un diverso modo di funzionare del cervello. Il riconoscimento precoce è cruciale: intervenire tempestivamente significa prevenire l'accumulo di frustrazioni e fallimenti, che possono minare la fiducia del bambino in sé stesso e nel proprio potenziale. In Italia, la consapevolezza sui Disturbi Specifici dell'Apprendimento (DSA) è cresciuta, e i dati lo confermano: nell'anno scolastico 2022/2023, la percentuale di studenti con diagnosi DSA ha raggiunto il 7,9% nelle scuole statali, evidenziando l'importanza di strumenti di osservazione e supporto sempre più efficaci.
Punti Chiave
- La dislessia è un disturbo specifico dell’apprendimento di origine neurobiologica, non legato all’intelligenza o alla motivazione, che influisce sulla lettura e sulla decodifica dei testi.
- Il riconoscimento precoce dei segnali (dalla scuola dell’infanzia alla primaria) consente interventi tempestivi e mirati, riducendo il rischio di frustrazione e difficoltà emotive.
- Una diagnosi accurata e il Piano Didattico Personalizzato (PDP) permettono di creare percorsi formativi equi, valorizzando i punti di forza del bambino attraverso strumenti compensativi e strategie inclusive.
La Dislessia Evolutiva: Un Disturbo Specifico dell'Apprendimento (DSA)
Per comprendere appieno la dislessia, è essenziale inquadrarla nel contesto più ampio dei disturbi dell'apprendimento.
Definizione Approfondita: Cosa si Intende per Disturbo Specifico dell'Apprendimento
Un Disturbo Specifico dell'Apprendimento (DSA) è un disturbo del neurosviluppo che coinvolge un dominio specifico di abilità (lettura, scrittura, calcolo), lasciando intatto il funzionamento intellettivo generale. Questi disturbi sono intrinseci all'individuo, persistenti e richiedono interventi mirati. Oltre alla dislessia, i DSA includono la disgrafia (difficoltà nella grafia), la disortografia (difficoltà nell'ortografia) e la discalculia (difficoltà nel calcolo).
La Dislessia nello Specifico: Un Disturbo della Lettura
La dislessia evolutiva è, più precisamente, un Disturbo della Lettura. Si manifesta con significative difficoltà nell'automatizzare il processo di decodifica del testo: il bambino fatica ad associare correttamente le lettere (grafemi) ai loro suoni (fonemi). Questo si traduce in una lettura lenta, imprecisa e faticosa, che compromette inevitabilmente la comprensione del testo.
Differenziare le Normali Difficoltà di Fase dell'Apprendimento dai Segnali di Dislessia
È normale che un bambino incontri delle difficoltà all'inizio del suo percorso di apprendimento della lettura. Tuttavia, un segnale di allarme per la dislessia emerge quando queste difficoltà persistono nel tempo, nonostante un'adeguata istruzione e un ambiente di supporto. A differenza di un errore occasionale, nel bambino con dislessia la difficoltà è sistematica e l'abilità non diventa automatica con la semplice pratica.
Segnali da Osservare Subito: Guida Pratica per Fascia d'Età
Riconoscere i segnali precoci è fondamentale. Ecco una guida pratica suddivisa per età.
Fase dell'Apprendimento Pre-Scolastica: Segnali nella Scuola dell'Infanzia (3-5 anni)
Prima ancora che inizi la scuola primaria, alcuni indicatori possono suggerire una possibile predisposizione. Tra questi:
- Ritardo o difficoltà nel linguaggio (pronuncia scorretta, frasi incomplete).
- Difficoltà a memorizzare filastrocche, canzoncine o i giorni della settimana.
- Scarsa abilità nel riconoscere le lettere del proprio nome.
- Confusione tra concetti spaziali (destra/sinistra, sopra/sotto).
Primi Anni della Scuola Primaria: I Segnali Più Evidenti Legati alla Lettura (6-7 anni)
È in questa fase che i sintomi diventano più evidenti. L'attenzione deve concentrarsi su:
- Lentezza e fatica estreme nell'imparare la lettura delle lettere e delle sillabe.
- Frequente inversione di lettere con forme simili (es. "b" con "d", "p" con "q").
- Tendenza a saltare parole o righe durante la lettura.
- Una lettura ad alta voce scorretta, frammentata e priva di intonazione.
Anni Successivi della Scuola Primaria: L'Impatto su Fluenzia e Comprensione (8-10 anni)
Con l'aumentare delle richieste scolastiche, le difficoltà si consolidano. I segnali includono:
- Mancanza di automazione nella lettura: anche dopo anni, la decodifica rimane lenta e faticosa.
- Difficoltà nella comprensione del testo scritto, poiché tutte le energie cognitive sono impiegate nella decodifica.
- Problemi nell'apprendimento delle lingue straniere, specialmente nella parte scritta.
- Evitamento sistematico delle attività che richiedono la lettura.
Oltre la Lettura: Altri Segnali Comportamentali e Funzionali Spesso Associati

La dislessia raramente si presenta da sola e può influenzare altre aree funzionali.
Difficoltà nella Memoria di Lavoro e a Breve Termine
Molti bambini con dislessia faticano a trattenere in mente più informazioni contemporaneamente, come istruzioni complesse o l'inizio di una frase mentre leggono la fine.
Problemi di Organizzazione, Gestione del Tempo e Pianificazione
La difficoltà nel gestire sequenze può estendersi alla vita quotidiana, manifestandosi in disordine, difficoltà a preparare lo zaino o a rispettare le scadenze dei compiti.
Difficoltà con il Calcolo e le Abilità Matematiche (Discalculia)
Non è raro che la dislessia si presenti in comorbidità con la discalculia, un disturbo specifico del calcolo che rende difficile memorizzare le tabelline, eseguire calcoli a mente o comprendere i concetti numerici.
Impatto Emotivo: Bassa Autostima, Ansia da Prestazione, Frustrazione, Ritiro Sociale
L'impatto più doloroso è spesso quello emotivo. Il confronto costante con i compagni e la percezione del proprio fallimento possono generare ansia, demotivazione e una profonda sfiducia nelle proprie capacità.
Le Cause della Dislessia: Un Quadro Sintetico e Non Colpevolizzante

È essenziale comprendere che la dislessia non è colpa di nessuno: né del bambino, né dei genitori, né degli insegnanti.
Fattori Genetici e Predisposizione Familiare
La ricerca ha dimostrato una forte componente ereditaria. La presenza di un genitore o di un parente stretto con dislessia aumenta la probabilità che un bambino possa manifestare lo stesso disturbo.
Basi Neurologiche: Differenze nella Connettività e Funzionamento Cerebrale
La dislessia è legata a differenze nel funzionamento e nella struttura di alcune aree cerebrali deputate all'elaborazione del linguaggio. Non si tratta di un "danno", ma di un'organizzazione neurologica differente.
Sfatare Miti: La Dislessia Non è una Mancanza di Intelligenza o Pigrizia
Questo è il punto più importante da ribadire. I bambini con dislessia hanno un'intelligenza nella norma o superiore. La loro fatica è reale e richiede strategie di apprendimento diverse, non un maggiore sforzo o rimproveri.
Il Percorso verso la Diagnosi DSA: Quando e Come Agire
Se i segnali persistono, è fondamentale attivare un percorso di valutazione formale.
Quando Chiedere Aiuto: I Segnali Persistenti e l'Importanza del "Timing"
Il momento giusto per agire è quando le difficoltà di apprendimento della lettura persistono oltre i primi mesi di scuola primaria e causano disagio al bambino. In genere, la diagnosi DSA viene formalizzata dalla fine della seconda elementare.
Il Ruolo Attivo della Scuola: Osservazione, Segnalazione e Primo Supporto
Gli insegnanti sono in una posizione privilegiata per osservare le difficoltà in modo sistematico. Il loro ruolo è segnalare le problematiche alla famiglia e attivare da subito strategie didattiche di potenziamento, senza attendere la diagnosi.
Il Percorso di Valutazione della Lettura e Test di Lettura da Parte di Specialisti
La valutazione è un processo complesso che include colloqui con genitori e insegnanti e la somministrazione di test di lettura standardizzati. Questi test misurano parametri specifici come velocità, correttezza e comprensione, confrontando le abilità di lettura del bambino con quelle attese per la sua età e classe.
Chi Effettua la Diagnosi: Equipe Multidisciplinare (Neuropsichiatra Infantile, Psicologo, Logopedista)
La diagnosi di disturbo specifico dell'apprendimento può essere rilasciata solo da specialisti del Servizio Sanitario Nazionale o da equipe private accreditate, composte da figure come il neuropsichiatra infantile, lo psicologo e il logopedista.
L'Importanza di una Diagnosi Tempestiva per Interventi Efficaci
Una diagnosi precoce è la chiave per accedere ai diritti sanciti dalla Legge 170/2010 e per avviare interventi mirati. Si stima che quasi 3 milioni di italiani abbiano un Disturbo Specifico dell'Apprendimento, e una diagnosi tempestiva è il primo passo per garantire a ciascuno un percorso formativo equo.
Dopo la Diagnosi: Strategie di Supporto e Interventi Mirati

La diagnosi non è un'etichetta, ma l'inizio di un percorso di supporto personalizzato.
Gli Interventi Riabilitativi: Il Ruolo della Logopedia
Il logopedista lavora per potenziare le abilità deficitarie, migliorando la correttezza e la velocità della decodifica attraverso esercizi mirati a rafforzare l'associazione tra grafemi e fonemi.
Gli Interventi Scolastici ed Educativi: Il Piano Didattico Personalizzato (PDP)
La scuola, sulla base della diagnosi, redige un piano didattico personalizzato (PDP). Questo documento, condiviso con la famiglia, esplicita gli strumenti compensativi e le misure dispensative necessarie per garantire al bambino un apprendimento efficace.
Strumenti Compensativi e Misure Dispensative (es. Software di Lettura, calcolatrice, sintesi vocale)
Gli strumenti compensativi aiutano a "bypassare" la difficoltà: esempi includono software di lettura con sintesi vocale, audiolibri o mappe concettuali. Le misure dispensative esonerano lo studente da prestazioni che lo metterebbero in difficoltà, come la lettura ad alta voce in classe o lo studio mnemonico delle poesie.
Il Ruolo Fondamentale dei Genitori: Collaborazione con la Scuola e Supporto Emotivo
I genitori sono alleati indispensabili. La loro collaborazione con la scuola è cruciale, così come il loro ruolo nel supportare l'autostima del figlio, valorizzandone i talenti e i punti di forza al di fuori dell'ambito scolastico.
Conclusion
Riconoscere la dislessia non significa etichettare un bambino, ma dargli gli strumenti giusti per esprimere il suo pieno potenziale. I segnali, se osservati con attenzione fin dall'età prescolare, possono guidare genitori ed educatori a chiedere un supporto specializzato. Il percorso dalla valutazione alla diagnosi e all'implementazione di un piano didattico personalizzato è un processo collaborativo che mette al centro il benessere dello studente. Affrontare la dislessia con consapevolezza e strategie adeguate, come gli interventi educativi mirati e l'uso di tecnologie assistive, trasforma una sfida in un'opportunità per scoprire stili di apprendimento unici e costruire un futuro scolastico sereno e di successo. Non esitate a rivolgervi alla scuola o a specialisti come quelli indicati dall'Associazione Italiana Dislessia al primo sospetto: un'azione tempestiva fa tutta la differenza.
Domande Frequenti (FAQ)
Che cos’è la dislessia?
È un disturbo del neurosviluppo che compromette la capacità di leggere in modo fluente e corretto, dovuto a un differente funzionamento delle aree cerebrali coinvolte nell’elaborazione del linguaggio scritto.
Come posso distinguere tra normali difficoltà di lettura e segnali di dislessia?
Le difficoltà fisiologiche tendono a ridursi con la pratica e il supporto scolastico; nella dislessia, invece, la lentezza e la fatica permangono nonostante l’impegno e un insegnamento adeguato.
A che età si può diagnosticare la dislessia?
Generalmente alla fine della seconda classe della scuola primaria, quando le abilità di lettura dovrebbero essere consolidate. Tuttavia, i segnali precoci possono emergere già nella scuola dell’infanzia.
Chi può fare la diagnosi?
Solo un’équipe multidisciplinare accreditata — composta da neuropsichiatra infantile, psicologo e logopedista — può rilasciare una diagnosi di DSA valida ai sensi della Legge 170/2010.
Quali sono gli interventi più efficaci?
La riabilitazione logopedica, i percorsi di potenziamento delle abilità fonologiche, l’uso di strumenti compensativi digitali (sintesi vocale, audiolibri, mappe concettuali) e un PDP personalizzato.
La dislessia può scomparire?
No, ma con interventi mirati e strategie didattiche adeguate è possibile compensare le difficoltà, sviluppare l’autonomia e raggiungere ottimi risultati scolastici e personali.
Come posso aiutare mio figlio a casa?
Sostenendolo emotivamente, evitando paragoni, valorizzando i suoi talenti e utilizzando strumenti tecnologici che rendano lo studio più accessibile e motivante.
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Riferimenti
- Legge 8 ottobre 2010, n. 170 – Nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento in ambito scolastico.
- Ministero dell’Istruzione e del Merito (MIM). (2023). Linee guida per il diritto allo studio degli alunni e degli studenti con DSA.
- Associazione Italiana Dislessia (AID). (2024). Guida al riconoscimento precoce e agli interventi per la dislessia.
- Shaywitz, S. E. & Shaywitz, B. A. (2020). Overcoming Dyslexia (2nd ed.). Knopf.
- World Federation of Neurology. (2023). Neurobiological bases of developmental dyslexia.
- Tressoldi, P. E. & Cornoldi, C. (2021). La dislessia evolutiva: definizione, diagnosi e trattamento. Erickson.