La percezione comune che l'autismo sia una condizione esclusivamente infantile è un mito da sfatare. Il Disturbo dello Spettro Autistico (DSA) è un disturbo del neurosviluppo che accompagna la persona per tutta la vita. La domanda "l'autismo peggiora con l'età?" è complessa e spesso mal interpretata. Non si tratta di un deterioramento inevitabile, ma di un'evoluzione dinamica dei sintomi e delle sfide in risposta ai cambiamenti biologici, psicologici e sociali dell'invecchiamento. Comprendere questa traiettoria è fondamentale per fornire il giusto supporto e garantire una qualità di vita elevata. Questo articolo esplora come il Disturbo dello Spettro Autistico si manifesta e cambia nel tempo, offrendo strategie concrete per affrontare le sfide dell'età adulta e anziana.
Elementi Principali
- L'autismo è una condizione del neurosviluppo che accompagna la persona per tutta la vita, con manifestazioni che cambiano nel tempo ma non scompaiono.
- L'invecchiamento può portare a un'evoluzione dei sintomi autistici, con nuove sfide legate a cambiamenti sociali, cognitivi e di salute.
- È fondamentale un supporto personalizzato e una rete di assistenza adeguata per garantire qualità di vita, autonomia e inclusione degli adulti e anziani con autismo.
L'Autismo Peggiora con l'Età? Comprendere il Disturbo dello Spettro Autistico (DSA) nell'Adulto e nell'Anziano

L’autismo non è una condizione statica. Si tratta di un disturbo del neurosviluppo, distinto da altri tipi di disturbi o da tratti di personalità. Le sue manifestazioni cambiano con lo sviluppo individuale e l’interazione con l’ambiente. Nell’adulto e nell’anziano, le caratteristiche principali del DSA persistono, ma possono esprimersi in modi diversi rispetto all’infanzia, spesso mascherate da anni di strategie di coping o complicate da problemi di salute legati all’età. In questa fase della vita, possono emergere deficit nelle capacità sociali, nell’attenzione o nell’apprendimento, insieme ad aspetti comportamentali tipici come comportamenti ripetitivi o interessi ristretti. È importante sottolineare che l’autismo non è un problema di personalità, ma rappresenta un diverso tipo di funzionamento del cervello.
L'Autismo non scompare con l'età: Adattamenti e Cambiamenti Evolutivi
Contrariamente a un'idea diffusa, l'autismo non scompare né si "cura" con il tempo. Tuttavia, le persone nello Spettro dell'autismo possono sviluppare notevoli capacità di adattamento. Molti imparano a navigare le complessità delle interazioni sociali attraverso l'osservazione e la logica, anche se la comprensione intuitiva, legata alla "teoria della mente", può rimanere una sfida. Questi adattamenti, pur essendo funzionali, richiedono un enorme dispendio di energia cognitiva, che può diminuire con l'avanzare dell'età, rendendo più evidenti le difficoltà sottostanti.
Manifestazioni dell'Autismo nell'Età Adulta e Anziana: Evoluzione dei Sintomi
I sintomi dell’autismo si evolvono. Se da un lato alcune abilità di comunicazione sociale possono migliorare grazie all’esperienza, dall’altro la rigidità di pensiero e la necessità di routine possono accentuarsi. L’invecchiamento porta con sé cambiamenti inevitabili (pensionamento, problemi di salute, perdita di persone care) che possono destabilizzare profondamente un individuo autistico, portando a un’apparente intensificazione dei sintomi come ansia, ritiro sociale o comportamenti ripetitivi. La gestione di queste transizioni diventa una sfida centrale. In questa fase della vita, la situazione delle persone con autismo può diventare ancora più complessa, richiedendo un’attenzione specifica e interventi mirati per garantire benessere e inclusione.
Prevalenza e Statistiche dell’Autismo nell’Età Adulta e Anziana
Negli ultimi anni, la prevalenza dell’autismo in età adulta e anziana ha attirato un crescente interesse da parte della comunità scientifica e delle famiglie. Secondo le ricerche più recenti, circa l’1% della popolazione adulta presenta disturbi dello spettro autistico, un dato che potrebbe essere sottostimato a causa della mancanza di diagnosi tempestive e della scarsa attenzione storicamente riservata agli adulti rispetto ai bambini. La maggior parte degli studi, infatti, si concentra ancora sull’infanzia e sull’adolescenza, lasciando un vuoto di conoscenza sulla condizione negli adulti e negli anziani.
I dati disponibili suggeriscono che il tasso di autismo nella popolazione adulta potrebbe essere superiore a quanto si pensasse in passato, con stime che variano da 1:100 a 1:50. Questo aumento apparente è legato anche a una maggiore consapevolezza e a criteri diagnostici più inclusivi, come quelli proposti dal DSM 5. Tuttavia, la diagnosi di autismo in età adulta avviene spesso con un ritardo significativo rispetto a quella infantile, con una media di 5-10 anni di attesa. Tale ritardo è dovuto sia alla sovrapposizione dei sintomi con altri disturbi, come ansia o depressione, sia alla scarsa comprensione dell’autismo negli adulti da parte dei professionisti e della società.
Questi dati sottolineano l’importanza di promuovere una maggiore attenzione all’autismo in età adulta e anziana, investendo in ricerche specifiche, percorsi diagnostici adeguati e strategie di supporto mirate, per garantire una migliore qualità della vita a tutte le persone nello spettro, indipendentemente dall’età.
Evoluzione delle Difficoltà Sociali e Comunicative legate all'Età

Le difficoltà nella comunicazione e interazione sociale sono un pilastro della diagnosi di DSA, secondo il DSM 5. Con l’età, questi aspetti sociali e comunicativi non svaniscono ma si trasformano, interagendo con il contesto sociale dell’invecchiamento.
Cambiamenti nei Comportamenti Ripetitivi e Interessi Specifici con l'Avanzare dell'Età
I comportamenti ripetitivi e gli interessi ristretti, un’altra caratteristica fondamentale dello spettro, possono cambiare forma. Il comportamento delle persone con autismo può variare notevolmente nel tempo e assumere manifestazioni diverse a seconda dell’età e delle esperienze vissute. Un interesse specifico che in gioventù era un hobby, in età avanzata può diventare un’ancora di stabilità fondamentale, ma anche un fattore di isolamento se preclude altre attività. I comportamenti ripetitivi (stereotipie motorie o verbali) possono diventare più sottili o internalizzati, ma riemergere con forza in momenti di stress, stanchezza o sovraccarico sensoriale.
Sfide della Sensibilità Sensoriale nell'Invecchiamento delle Persone con Autismo
Le persone autistiche spesso sperimentano ipo o ipersensibilità agli stimoli sensoriali. L'invecchiamento può complicare questo quadro. Un calo naturale della vista o dell'udito può interagire in modo imprevedibile con una preesistente sensibilità, creando confusione e ansia. Ad esempio, un anziano autistico con ipersensibilità uditiva potrebbe trovare insopportabile il fischio di un apparecchio acustico, rendendo difficile l'accesso a supporti essenziali.
Comorbilità e Salute Mentale nell'Anziano con Spettro Autistico
La ricerca, come quella pubblicata sul Journal of Autism and Developmental Disorders, evidenzia un'alta incidenza di comorbilità psichiatriche in individui autistici. Con l'età, il rischio di sviluppare disturbi psichiatrici come ansia generalizzata, sintomi depressivi o il Disturbo Ossessivo-Compulsivo (DOC) può aumentare. L'isolamento sociale, le difficoltà nell'esprimere il proprio disagio emotivo e le sfide quotidiane possono contribuire a un significativo deterioramento della salute mentale.
Le Sfide Uniche dell'Invecchiamento per Individui con Autismo
L’invecchiamento per una persona autistica presenta una “doppia sfida”. Le difficoltà tipiche della terza età (declino fisico, gestione delle malattie croniche, lutti) si sommano alle caratteristiche intrinseche dell’autismo. La difficoltà nel problem solving flessibile, la dipendenza da routine prevedibili e le barriere nella comunicazione sociale possono rendere estremamente arduo affrontare eventi imprevisti o navigare sistemi complessi come quello sanitario.
Per questo motivo, è fondamentale prevedere un trattamento personalizzato che tenga conto delle esigenze specifiche delle persone autistiche anziane, al fine di supportare la qualità della vita e gestire efficacemente le sfide legate all’invecchiamento.
Adattamento ai Cambiamenti di Routine e Ambientali
La capacità di adattarsi a nuove routine e ambienti è cruciale per un invecchiamento sereno. Per le persone autistiche, affrontare questi cambiamenti richiede spesso un percorso strutturato di adattamento e supporto, poiché rappresenta uno degli ostacoli più significativi.
Accesso e Navigazione dei Servizi Sanitari per Anziani con Autismo
Accedere ai servizi sanitari è spesso un’impresa. In Italia, le persone con autismo incontrano difficoltà specifiche nell’ottenere un supporto adeguato, sia per la carenza di percorsi dedicati sia per la frammentazione dei servizi disponibili. Medici e operatori sanitari raramente hanno una formazione specifica sull’autismo negli adulti e negli anziani. Questo può portare a diagnosi errate (i sintomi autistici possono essere confusi con demenza o altri disturbi psichiatrici), a una comunicazione inefficace durante le visite e a una scarsa aderenza ai trattamenti a causa di ansia o sovraccarico sensoriale in ambiente ospedaliero.
Mantenimento dell'Autonomia e delle Capacità di Problem Solving nell'Invecchiamento
L'autonomia dipende da abilità esecutive come la pianificazione, l'organizzazione e il problem solving. Queste aree possono essere un punto debole per molte persone nello spettro. Con l'avanzare dell'età, la necessità di gestire autonomamente finanze, appuntamenti medici e manutenzione della casa diventa più pressante. Un declino cognitivo, anche lieve, può compromettere significativamente queste capacità, rendendo necessario un supporto mirato.
Impatto della Diagnosi (Tardiva) sull'Età Avanzata
Sempre più adulti ricevono una diagnosi di autismo in età avanzata, specialmente coloro che rientrano nel quadro dell'autismo ad alto funzionamento o della precedente etichetta di sindrome di Asperger. Una diagnosi tardiva, ottenuta tramite test di valutazione e osservazioni comportamentali, può essere un'esperienza trasformativa, offrendo finalmente una spiegazione a una vita di difficoltà. Tuttavia, può anche portare con sé un senso di perdita per le opportunità mancate e la necessità di rinegoziare la propria identità.
Strategie Proattive per Gestire il Cambiamento e Promuovere il Benessere nell'Invecchiamento
La gestione proattiva è la chiave. Strategie come la creazione di supporti visivi (calendari, agende), la scomposizione di compiti complessi in passaggi più piccoli e la preparazione anticipata ai cambiamenti prevedibili (es. visite mediche) possono ridurre l'ansia e aumentare il senso di controllo. Mantenere routine stabili per le attività quotidiane fondamentali fornisce una base di sicurezza indispensabile.
Pianificazione a Lungo Termine e Supporto Continuativo

Guardare al futuro è essenziale. La pianificazione a lungo termine permette di creare una rete di sicurezza che possa sostenere l’individuo autistico man mano che le sue esigenze cambiano.
Molte famiglie si interrogano su come garantire un futuro sereno e indipendente ai propri figli con autismo, affrontando le sfide legate all’assistenza continuativa e alla progettazione del "dopo di noi".
Adattamento Ambientale e Mantenimento della Coerenza della Routine
L'ambiente di vita deve essere un rifugio, non una fonte di stress. Adattamenti semplici come l'uso di illuminazione regolabile, la riduzione dei rumori di fondo e l'organizzazione chiara degli spazi possono fare una grande differenza. Per chi vive in strutture residenziali, è cruciale che il personale sia formato per rispettare e mantenere le routine individuali, che sono vitali per il benessere della persona.
Promozione della Connessione Sociale e Riduzione dell'Isolamento
L’isolamento sociale è un rischio concreto per gli anziani autistici. È importante promuovere connessioni sociali basate sugli interessi specifici della persona. Gruppi di hobby, club tematici o comunità online possono offrire opportunità di interazione in un contesto strutturato e prevedibile, molto più confortevole rispetto a situazioni sociali non definite.
L’inserimento delle persone con autismo nel mondo sociale presenta sfide significative, ma anche opportunità preziose per favorire una migliore integrazione e partecipazione alla vita della comunità.
Interventi Terapeutici e di Supporto Adeguati all'Età nell'Invecchiamento con Autismo
Gli interventi devono essere adattati all’età. Gli interventi terapeutici sono fondamentali per le persone con disabilità, compreso l’autismo, poiché favoriscono l’inclusione e il supporto nelle diverse sfide quotidiane. La terapia cognitivo-comportamentale (TCC) si è dimostrata efficace per gestire ansia e depressione negli adulti autistici, aiutandoli a riconoscere e modificare schemi di pensiero disfunzionali. Anche approcci come la pet therapy possono offrire un importante supporto emotivo, riducendo lo stress e fornendo una compagnia non giudicante.
Il Ruolo delle Tecnologie Assistive nell'Invecchiamento Autistico
La tecnologia può essere un'alleata preziosa. App per la gestione del tempo, promemoria digitali, dispositivi per la comunicazione aumentativa e alternativa (CAA) e sistemi di domotica per la casa possono supportare l'autonomia, aiutare a mantenere le routine e ridurre il carico cognitivo necessario per gestire la vita quotidiana.
Il Ruolo Cruciale di Familiari, Caregiver e Comunità nel Supporto all'Invecchiamento Autistico
Nessuno invecchia da solo. Una rete di supporto informata e sensibile è fondamentale. Familiari, caregiver e membri della comunità devono comprendere le specifiche esigenze della persona autistica, imparando a comunicare in modo chiaro e diretto, a rispettare il bisogno di routine e a riconoscere i segnali di stress prima che si trasformino in crisi.
In particolare, i genitori svolgono un ruolo centrale nel supporto quotidiano e nella pianificazione del futuro delle persone con autismo, affrontando le sfide e le responsabilità legate all'autonomia e al benessere dei propri figli.
Comprendere e Supportare l'Anziano con Autismo
Il supporto efficace si basa sulla comprensione e sull’empatia, riconoscendo la validità dell’esperienza soggettiva della persona autistica.
Le esigenze di supporto di un bambino con autismo possono differire da quelle di un anziano, ma presentano anche alcune continuità: mentre nei bambini l’attenzione si concentra spesso sulla diagnosi precoce e sull’intervento educativo, negli anziani è fondamentale adattare il supporto alle sfide specifiche dell’età avanzata, mantenendo comunque un approccio personalizzato e rispettoso.
Gestire le Transizioni e i Cambiamenti nel Ciclo di Vita
Le grandi transizioni della vita (pensionamento, traslochi, lutti) richiedono una pianificazione attenta. È utile introdurre i cambiamenti gradualmente, fornire informazioni chiare e concrete su cosa accadrà e, se possibile, coinvolgere la persona nel processo decisionale per aumentare il suo senso di agenzia e controllo.
Le strategie di supporto alle persone con autismo durante queste transizioni possono variare notevolmente tra diversi paesi, a seconda delle politiche e delle risorse disponibili.
La Rete di Supporto: Famiglia, Amici e Professionisti per l'Invecchiamento Autistico
Una rete di supporto integrata è il modello ideale. La famiglia fornisce il sostegno emotivo e la conoscenza profonda della persona; gli amici e i gruppi di pari offrono connessione sociale; i professionisti (medici, terapisti, assistenti sociali) forniscono le competenze tecniche e l'accesso ai servizi necessari. La collaborazione tra queste parti è essenziale.
Stereotipi e Pregiudizi sull’Autismo nell’Età Adulta e Anziana

Gli stereotipi e i pregiudizi sull’autismo rappresentano una delle principali sfide che adulti e anziani nello spettro devono affrontare nella vita quotidiana. Ancora oggi, persiste l’idea errata che l’autismo sia una condizione esclusivamente infantile, o che le persone adulte con autismo siano incapaci di raggiungere autonomia e indipendenza. Questi pregiudizi possono portare a una sottovalutazione delle reali capacità degli individui, ostacolando il loro accesso a opportunità di crescita, inclusione e sostegno.
In realtà, molti adulti e anziani con autismo sono in grado di condurre una vita piena e soddisfacente, soprattutto quando possono contare su un ambiente comprensivo e su adeguati percorsi di supporto. La mancanza di comprensione e accettazione sociale, però, può tradursi in isolamento, discriminazione e difficoltà nell’accesso ai servizi. È fondamentale promuovere una cultura della consapevolezza, che riconosca la diversità delle esperienze e delle abilità delle persone nello spettro, superando i luoghi comuni e valorizzando il contributo unico che ciascuno può offrire alla società.
Solo attraverso un cambiamento di prospettiva, che metta al centro la persona e non la condizione, sarà possibile abbattere le barriere culturali e favorire una reale inclusione degli adulti e degli anziani con autismo.
Lavoro e Inclusione Professionale per Adulti e Anziani nello Spettro Autistico
L’inclusione professionale rappresenta un aspetto cruciale per la qualità della vita degli adulti e degli anziani nello spettro autistico. Nonostante le difficoltà che molti incontrano nel trovare e mantenere un impiego, dovute spesso a una scarsa comprensione delle loro esigenze da parte dei datori di lavoro e alla mancanza di adattamenti nei contesti lavorativi, numerosi studi dimostrano che, con il giusto sostegno, le persone con autismo possono essere lavoratori affidabili, creativi e preziosi.
Le principali barriere all’inclusione lavorativa sono legate a stereotipi, mancanza di formazione specifica e assenza di programmi di supporto mirati. Tuttavia, la promozione di ambienti di lavoro inclusivi, la sensibilizzazione dei colleghi e la personalizzazione dei compiti in base agli interessi e alle competenze individuali possono fare la differenza. Per molti adulti e anziani con autismo, il lavoro non è solo una fonte di reddito, ma anche un importante strumento di autonomia, crescita personale e partecipazione sociale.
Investire in percorsi di formazione, orientamento e accompagnamento al lavoro, così come nella creazione di reti di sostegno, è fondamentale per garantire che ogni persona nello spettro possa esprimere il proprio potenziale e vivere una vita soddisfacente e dignitosa, a qualsiasi età.
Conclusione: Verso un Invecchiamento Autonomo e Dignitoso per le Persone con Autismo
L'obiettivo finale deve essere quello di garantire un invecchiamento che rispetti l'autonomia e la dignità dell'individuo. Questo significa passare da un modello di mera assistenza a uno di supporto all'autodeterminazione, fornendo gli strumenti e le condizioni necessarie affinché la persona possa vivere una vita piena e significativa secondo le proprie condizioni.
Conclusione
La domanda se l'autismo peggiori con l'età rivela una visione limitata. L'autismo non peggiora: cambia. Le sfide si evolvono, si intersecano con il processo di invecchiamento e richiedono nuove forme di supporto. L'apparente peggioramento è spesso il risultato di un divario crescente tra i bisogni dell'individuo e il supporto ambientale, sociale e sanitario disponibile.
Per affrontare efficacemente questi cambiamenti, è necessario un approccio proattivo e personalizzato. La pianificazione a lungo termine, interventi terapeutici mirati come la terapia cognitivo-comportamentale, l'adattamento dell'ambiente e una solida rete di supporto sono pilastri irrinunciabili. È imperativo formare i professionisti dei servizi sanitari e sociali sulle specificità dell'autismo in età avanzata e promuovere una cultura comunitaria di inclusione. Solo così potremo garantire che le persone nello Spettro dell'autismo possano affrontare l'invecchiamento non come una condanna al deterioramento, ma come un'altra fase della vita da vivere con dignità, autonomia e benessere.
Domande Frequenti
L'autismo peggiora con l'età?
L'autismo non peggiora necessariamente con l'età, ma i sintomi e le sfide possono evolversi nel tempo. L'invecchiamento può portare a cambiamenti nelle capacità sociali, nella gestione delle routine e nella salute mentale, che richiedono un supporto adeguato e personalizzato.
È possibile diagnosticare l'autismo in età adulta o anziana?
Sì, è possibile ricevere una diagnosi di autismo anche in età adulta o avanzata. Tuttavia, la diagnosi può essere più complessa a causa della sovrapposizione dei sintomi con altre condizioni e delle strategie di adattamento sviluppate nel tempo.
Quali sono le principali difficoltà che affrontano gli adulti e gli anziani con autismo?
Le difficoltà principali includono la gestione delle interazioni sociali, l'adattamento ai cambiamenti di routine, la sensibilità sensoriale, e l'accesso ai servizi sanitari e sociali. Inoltre, possono essere presenti disturbi psichiatrici associati come ansia e depressione.
Come si può supportare una persona autistica che invecchia?
È importante offrire un supporto personalizzato che includa la pianificazione delle routine, interventi terapeutici mirati, adattamenti ambientali e una rete di sostegno familiare e professionale. L'uso di tecnologie assistive può inoltre favorire l'autonomia.
Qual è l'importanza della diagnosi precoce?
La diagnosi precoce permette di intervenire tempestivamente con percorsi educativi e terapeutici, migliorando la qualità di vita e riducendo le difficoltà future. Tuttavia, anche una diagnosi tardiva può essere molto utile per comprendere e gestire meglio la condizione.
L'autismo è una disabilità che limita sempre l'autonomia?
Non necessariamente. Molte persone con autismo, soprattutto con un adeguato supporto, possono raggiungere un buon livello di autonomia e partecipazione sociale, anche in età adulta e anziana. Le esigenze variano molto da persona a persona.
Come cambia la comunicazione nelle persone autistiche con l'età?
La comunicazione può evolvere: alcune abilità sociali possono migliorare con l'esperienza, mentre altre difficoltà possono persistere o emergere in modo diverso. È importante un approccio flessibile e adattato alle esigenze individuali.
Quali sono le strategie migliori per gestire i cambiamenti di routine?
La preparazione anticipata, l'uso di supporti visivi come calendari o agende, e la gradualità nell'introduzione delle novità sono strategie efficaci per ridurre l'ansia e facilitare l'adattamento ai cambiamenti.
Come affrontare l'isolamento sociale negli anziani con autismo?
Favorire opportunità di socializzazione basate su interessi specifici, promuovere gruppi di supporto e coinvolgere familiari e caregiver sono modi importanti per contrastare l'isolamento sociale e migliorare il benessere.
Qual è il ruolo dei familiari e dei caregiver nell'invecchiamento delle persone con autismo?
Familiari e caregiver svolgono un ruolo cruciale nel fornire sostegno emotivo, pratico e nella pianificazione del futuro. È importante che ricevano formazione e supporto per gestire al meglio le esigenze specifiche legate all'autismo in età avanzata.
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